Black Lives Matter ritorna sotto i riflettori del web

Ancora oggi nel mondo il fenomeno del razzismo non ha cessato di esistere.

La società continua a discriminare le persone nere associando al colore della loro pelle delle caratteristiche comportamentali negative.

Nel 2012, a seguito dell’omicidio da parte della polizia statunitense di un ragazzo afroamericano, è nato sul web l’hashtag #BlackLivesMatter (le vite dei neri contano), che ha successivamente dato origine all’omonimo movimento, che ha come scopo quello di porre fine alla brutalità della polizia nei confronti delle persone nere. A seguito di continue uccisioni di afroamericani, il movimento ha iniziato a protestare per le strade ed ancora oggi continua a farlo.

Proprio nel 2020, il movimento Black Lives Matter ritorna sotto i riflettori del web a seguito della morte dell’afroamericano George Perry Floyd.

Il 25 maggio 2020 l’uomo acquistò un pacchetto di sigarette e il venditore, pensando che la banconota con cui era stato pagato fosse falsa, si rivolse alle forze dell’ordine, che arrestarono Floyd, ammanettandolo e portandolo nell’auto della polizia. Egli era claustrofobico, quindi più stava chiuso nell’auto più si sentiva male e cercava di uscire. Di conseguenza, gli agenti cominciarono a spostarlo violentemente dal lato del guidatore a quello del passeggero, finchè Floyd non cadde sul marciapiede ancora ammanettato, immobilizzato dalla gamba dell’agente posta sul suo collo, che non gli permetteva di respirare. L’uomo morì poco dopo.

Durante la manifestazione BLM del 4 giugno 2020, l’attore nero John Boyega (che ha recitato la parte di Finn nell’ultima trilogia di Star Wars) interviene con uno straordinario discorso:

“Ogni persona nera sa di essere nera, ma si ricorda del momento in cui qualcuno gli ha ricordato di essere nera. Le vite dei neri contano, hanno sempre contato. Siamo sempre stati importanti. Abbiamo sempre significato qualcosa. Abbiamo sempre avuto successo, a prescindere da tutto. E adesso è il momento di farlo capire a tutti, io non voglio più aspettare.

Siamo qui come rappresentazione fisica del nostro supporto per George Floyd.

Siamo qui come rappresentazione fisica del nostro supporto per Sandra Bland.

Siamo qui come rappresentazione fisica del nostro supporto per Trayvon Martin.

Siamo qui come rappresentazione fisica del nostro supporto per Stephen Lawrence, per Mark Duggan.

Non so se avrò più una carriera dopo questo, ma chissenefrega! Le nostre vite sono tutte importanti. Adesso è il momento di restare uniti e farlo capire a tutti.”

 

Elisabetta Giacalone 2C

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