Il teatro oggi

“Il teatro è una zona franca della vita: lì si è immortali.”

(Vittorio Gassman)
Così ci viene presentata una delle arti più complete e complesse, il teatro (dal greco théatron, ossia “spettacolo”), da una delle stelle del teatro italiano, considerato tra i più grandi interpreti della “Commedia all’Italiana” e vincitore di numerosi “David di Donatello”.
Il teatro è considerato completo perché riunisce la recitazione, la musica e la danza, donando allo spettatore emozioni e sensazioni, che gli permettono di allontanarsi, anche se per brevi, ma intensi istanti, dalla vita quotidiana. Il teatro è intrinseco nella natura umana, infatti anche un monologo è rappresentazione di questo. Nell’antica Grecia trova un terreno fertile grazie alla filosofia e alla nascita dei vari teatri delle colonie: esempio eclatante ne è il Teatro Greco di Siracusa. Nel corso dei secoli si sviluppa sotto diverse forme, come l’opera lirica e la commedia dell’arte, varianti che avranno anch’esse un grande successo. Ai nostri giorni possediamo un bagaglio molto ricco di testi, una vera e propria “cornucopia” teatrale: questo, se da un lato rappresenta un vero tesoro per tutta l’umanità, dall’altro, secondo me, limita la nostra inventiva, impedendoci di creazione di opere nuove. Con il XX secolo, anche la produzione di opere liriche si è ridotta notevolmente, nonostante l’Italia, nella storia, abbia dato i natali a compositori illustri come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Vincenzo Bellini. La citazione iniziale di Vittorio Gassman evidenzia come, per mezzo del teatro, storie e personaggi diventino immortali. Oggi, purtroppo, la fiamma del teatro si sta affievolendo sensibilmente e questo è dovuto soprattutto alla decadenza di quei valori, che un tempo rendevano l’uomo una macchina della società, incaricata di formare nuove generazioni.
Oggi numerose iniziative cercano di proporre, soprattutto ai giovani, il teatro. Molte scuole della nostra città e provincia, ad esempio, compreso il nostro Liceo, con il progetto ProAgòn, mettono in scena alcuni testi antichi, avvicinando così gli alunni al teatro classico.
Finché esisterà l’uomo, si tramanderà il teatro; finché si esprimerà l’uomo, si reciterà e questo avverrà se le nuove generazioni verranno educate all’arte, utilizzando la tradizione per scrivere il futuro.

“Se la gente non va a teatro, non è perché il teatro è in crisi, ma è perché è in crisi la gente.” (Pino Caruso)

Gabriele Martinelli

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