#ilCorbinorestacasa: riflessioni di Carol Ben Jouira

Giorno 9 marzo fu il primo giorno, un giorno di prova!

Intorno a giorno 12 la situazione peggiorò…mi sentivo tremendamente sola, mi mancava la mia valvola di sfogo principale: la palestra. Non starò qui a dire il mio amore incondizionato per lo sport, ma dico solo che è come se mi avessero tolto l’aria…perciò piangevo, piangevo ogni giorno…

Le prime due settimane furono difficili, ma ora non so…è come se mi fossi abituata alla quarantena.

In questo periodo, ormai alla quinta settimana della quarantena, soffro un po’…ma vivo periodi di alti e bassi. Per questo lavorerò sul mio corpo e sulla mia mente ( WITH MYSELF, FOR MYSELF, BY MYSELF). Approfitterò del tempo a disposizione che abbiamo. Una cosa più o meno è sicura: finita la quarantena, farò ”un giretto” dallo psicologo!

Detto ciò, credo che, in fin dei conti, questa quarantena possa essere ”la primavera della nostra anima”, perché, grazie a questo periodo, daremo maggior valore alle cose, una volta usciti.

Una volta usciti, un abbraccio non mancherà più…saremo capaci di apprezzare maggiormente la nostra quotidianità e le piccole cose, che sottovalutavamo fino a 4 settimane e mezzo fa. E’ il periodo più assurdo che la mia generazione abbia vissuto (ma questo lo scopriremo solo vivendo!). Alla fine, però, è solamente il prezzo da pagare per stare meglio, per stare al sicuro: quindi stiamo a casa, che è meglio per tutti, e condividiamo il nostro restare a casa.

Carol Ben Jouira V CS

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