#ilCorbinorestacasa: riflessioni di Gabriele Gallitto

QUARANTENA

Stiamo vivendo un periodo che nessuno di noi avrebbe mai pensato di trascorrere nella propria vita. Siamo segregati in casa da quasi un mese ormai, abbiamo completamente eliminato i rapporti sociali, ci siamo dimenticati i pomeriggi al bar con gli amici e l’attività fisica all’aperto…siamo arrivati addirittura a dover evitare di andare a scuola, a lavoro o in qualunque altro posto frequentato abitualmente fino ad un mese fa.

Ricominciamo…siamo a casa da un mese e io già non ce la faccio più!!

Mio fratello non fa altro che allenarsi e pensare a studiare (anche perchè lui avrà gli esami alla fine di quest’anno!); mio padre lavora tutto il giorno al computer e a fine serata sembra un Giamaicano strafatto di marijuana che riesce solo ad alzarsi dalla sedia per sedersi nuovamente, ma sul letto stavolta! Mamma, invece, sta con Ruben: lei non ha cambiato di molto le sue abitudini. Non potendolo ovviamente portare da nonna o all’asilo, passa tutto il giorno appresso i suoi giochetti, guardando ogni ora un cartone diverso per non farlo annoiare: Bing, Masha e Orso, Alvin…

Io studio sì, mi alleno… certo. Ma la cosa che mi pesa molto è capire che questa situazione non andrà a scemare con il passare dei giorni, anzi, potrebbe anche andare solo ad aggravarsi e saremmo costretti a fare questa vita, isolata dal genere umano, addirittura fino all’inizio dell’estate.

L’unica cosa positiva di questa quarantena è che, comunque, in un modo o nell’altro, essendo costretti a vivere in famiglia tutti i giorni (tutto il giorno), stiamo riscoprendo il bello di tante cose, forse dimenticate: per esempio stare con mamma, papà e fratelli, piccoli o grandi che siano, giocando a Risiko o a Monopoli (con papà che perde sempre!) o trascorrere le serate a confidarsi con i fratelli maggiori che, in fin dei conti, saranno gli unici che sapranno sempre cosa dirti.

Forse…non è poi così male stare a casa!

Gabriele Gallitto IV C

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