#ilCorbinorestacasa: riflessioni di Giuseppe Naselli

Assassino

Mi guarda da lassù nonno Arturo,

che ogni giorno mi accoglieva sorridente,

con gli occhi che luccicavano mentre guardava i suoi nipoti,

cantando e dicendo stupidaggini,

che rendevano perfetti gli istanti con lui.

Mi guarda da lassù Nonna Franca,

che nel regno suo, la cucina,

mi rendeva sempre felice, con i piatti che più preferivo,

che mi teneva in braccio quando ero piccolo

giorno e notte, badando a me,

ogni giorno come se fosse il primo,

raccontandomi storie,

tanto da far battere il mio cuore a ritmo con le sue parole.

Mi guarda da lassù nonno Pippo,

che mi chiamava ogni giorno,

solo per sentire la mia voce,

come se fosse l’unica cosa a riempirgli le giornate,

l’unica che gli importasse.

E mi portava nel suo paesino silenzioso,

presentandomi come un gioiello, a tutti i suoi amici al bar,

perché ero il miglior nipotino che si potesse avere.

Mi guardano da lassù delusi,

perché loro mi hanno amato dal primo giorno,

ed io invece ho contribuito alla loro morte,

non riuscendo a sacrificare la partita con gli amici,

la serata in discoteca, il centro commerciale,

diffondendo con i miei coetanei, ciò che gli ha spezzato la vita:

anche io sono un assassino.

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