Spose bambine

Quando si pensa alle spose bambine si pensa solitamente ai Paesi del Terzo mondo, in cui la cultura è arretrata e nei quali il matrimonio è visto, più che altro, come un modo per sfuggire alla povertà. In molti casi è così, ma, purtroppo, il fenomeno dei matrimoni tra minori e, soprattutto, di bambine con uomini adulti sembra essere più diffuso di quanto si possa pensare. Secondo una stima recente, 116 sono i Paesi nei quali è legale il matrimonio tra individui con meno di 18 anni d’età. Il Sudan è lo Stato con l’età minima più bassa alla quale è consentito il matrimonio: 15 anni  per i ragazzi e appena 10 anni per le ragazze, che, in questo caso, sarebbe più appropriato chiamare bambine. I Paesi, nei quali il matrimonio è contraibile a qualsiasi età, senza limiti minimi, sono 6: Arabia Saudita, Yemen, Guinea Equatoriale, Gambia, Sud Sudan e Somalia. Anche negli USA, di fatto, le spose bambine sono un fenomeno legale.

Tra il 2000 e il 2015 sono stati registrati circa 250 mila casi di matrimonio tra minori. In 25 Stati non sono esplicitati limiti d’età per le nozze e, in quasi tutti gli altri, è possibile sposarsi dai 13-14 anni ad alcune condizioni, quali il consenso dei genitori o la gravidanza. Solo recentemente la Virginia ha alzato il limite a 16 anni. Le norme più restrittive si hanno in Connecticut, in Texas e nello Stato di New York. In New Jersey il governatore ha respinto una legge che avrebbe bandito il matrimonio dei minori, sostenendo che sarebbe andato contro le consuetudini religiose; qualcosa di simile è successo nel New Hampshire.

Alcune volte le nozze sono un modo per mascherare la tratta dei minori, ma, per la maggior parte, le spose bambine sono ragazzine vittime di violenze, che vengono fatte sposare per evitare i rigori della legge o per evitare scandali, come è avvenuto a Sherry Jhonson. All’età di appena 8 anni, Sherry ha iniziato a subire ripetute violenze da parte del parroco della Chiesa che frequentava, rimanendo incinta a 10 anni. La madre ha, quindi, deciso di darla in sposa proprio a quell’uomo. A 17 anni aveva già sei figli ed era stata costretta a lasciare la scuola da tempo per occuparsene. Attraverso l’aiuto di un’associazione, è riuscita ad ottenere il divorzio e, dopo la fine di un secondo matrimonio con un uomo di 18 anni più grande, oggi è un’attivista che lotta contro il matrimonio dei minori.

Sembra assurdo pensare che una cosa del genere possa capitare e capiti realmente ancora oggi. Come dice la stessa Sherry: “Da minori non si può avere un lavoro, non si può avere una macchina, né la patente o firmare un contratto. Quindi perché permettere a qualcuno di sposarsi quando si è così piccoli?

Nicoletta Fichera 3G

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