Disturbi alimentari e non solo

Perché nutrirsi è diventato così difficile? Perché abbiamo bisogno del dietologo per decidere cosa ordinare al ristorante ?

Come due gemelli siamesi, un piano alimentare ben programmato necessita di cibo di ottima qualità o, ancor meglio, a km 0. Nonostante possa sembrare un’osservazione abbastanza scontata, oggi, le generazioni dei nonni che si prendevano cura della campagna, per ricavarne delle genuine risorse da mettere in tavola, sono state sostituite dalle fabbriche alimentari e dai supermercati: attraverso la globalizzazione, si è capaci di importare ed esportare cibo da/in tutti i paesi del mondo e anche in pochissimo tempo. Si ha una mentalità molto più aperta sotto vari aspetti, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione mondiale, secondo cui ciascuna popolazione approfondisce la propria cultura alimentare e sperimenta anche quelle di altri paesi, a cui ci si abitua sempre di più, come alla cucina cinese, giapponese, messicana, tailandese, indiana, spagnola. Ci dilettiamo nell’assaggio di altre cucine mondiali quasi senza soffermarci sulla provenienza che possano avere determinati cibi o dimenticando la bontà dei nostri prodotti, perché in ogni caso abituati a mangiare piatti surgelati, in scatola o già pronti da cuocere (quindi preconfezionati e già preparati), merendine zuccherate o salate e piene di coloranti, spezie e conservanti. Questo aspetto del cibo viene sempre sottovalutato e, anche nel caso in cui non si sottovaluti e si abbia voglia di mangiare in modo salutare, i prodotti vengono ormai riempiti di sostanze chimiche, evidenti dal colore delle verdure, dalla turgidezza della frutta o dalla velocità di crescita degli animali; per ricavare quantità maggiori di carne ed in tempi record, poi, si ricorre agli OGM (organismi geneticamente modificati); il tutto per non rallentare e anzi aumentare la produzione. Così si spiega perché il tasso di mortalità sia ormai più alto e non dovuto solo a fattori di vecchiaia, ma principalmente a malattie, quali tumori, ictus, infarti.
Il 
nostro corpo, da macchina perfetta qual è, reagisce nel migliore dei modi, ma tutte le cattive sostanze che introduciamo dovranno pur essere accumulate da qualche parte, dopo esser state ingerite, ed è per questo che iniziano a presentarsi sfoghi cutanei, come brufoli o cellulite, ritenzione idrica, accumuli di grasso o alterazione dei valori sanguigni.

La diretta conseguenza di questa situazione alimentare generale, soprattutto per i ragazzi della mia età, è una bassa autostima, che, a sua volta, porta all’insicurezza. Tutto ciò può sfociare in un disturbo alimentare, inteso come un trovare sfogo o pace nel cibo (per esempio l’obesità e la bulimia) o come un’autopunizione (digiuno che può portare all’anoressia). In entrambi i casi, viene considerato il proprio corpo come causa dei problemi e dell’insicurezza: si tende, perciò, ad eliminare questo “difetto”, prendendo decisioni drastiche.

Al giorno d’oggi, inoltre, è molto facile sbagliare, affidandosi ad un programma dietetico che comprenda vitamine, proteine, e altre sostanze necessarie, in polvere o sotto forma di pillole solo allo scopo di perdere peso o aumentare la propria massa muscolare velocemente, senza esser sicuri delle sostanze che si ingeriscono.

Una buona alimentazione, al contrario, non consiste in un programma che comprenda miscugli strani o scorciatoie per raggiungere i propri obbiettivi facilmente, ma in un’alimentazione sana e corretta, che comprenda tutte le sostanze di cui il proprio corpo necessita e nelle giuste quantità, in base all’età, alla routine e alle proprie particolari condizioni fisiche. Non bisogna neanche optare per una ferrea dieta, ma è necessario dare al nostro corpo le giuste sostanze di cui ha bisogno, senza adattare il proprio stile di vita ai modelli imposti dalla società: infatti, nel caso in cui non si abbia il fisico alla moda, scatta automaticamente l’insicurezza o la voglia di cambiarlo velocemente per adeguarsi a ciò che “richiede il web”! Si arriva addirittura a modificare le proprie foto per potersi minimamente guardare o per mostrare al mondo dei social il corpo, che vorremmo avere, tramite ritocchi o una miriade di effetti.
Per tutti questi diversi motivi analizzati, pare davvero che abbiamo bisogno del dietologo per decidere cosa ordinare al ristorante, perché sembra si debba stare attentissimi ad ogni singolo particolare di questa difficilissima impresa che è diventata lo “scegliere cosa mangiare”!

Giulia Di Mauro V D

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