#ilCorbinorestacasa: riflessioni di Gaia Maria Genovese
LA GIOVINEZZA NELL’ERA DEL COVID 19
Tutto iniziò giorno 5 marzo. Inizialmente, ero “felice” perché era proprio quello che mi serviva…ero molto stressata in seguito ai tanti impegni! Era finalmente arrivato il momento di fermarmi, per far riposare il mio corpo.
I primi giorni è andata abbastanza bene, perché ne ho approfittato per riprendere le ore di sonno, che avevo perso, per prendermi cura di me e della mia camera da letto. Mi faceva piacere questa situazione, anche perché, avendo chiuso le università, ho potuto trascorrere del tempo con mio fratello: non ci vedevamo da un po’, considerando che vive nella sede in cui frequenta l’università. Sin da subito, non ho sentito molto la mancanza dei miei amici, perché, grazie ai social, abbiamo la possibilità di sentirci in videochiamata. Certo, non è come vedersi di presenza, però sempre meglio di non vedersi completamente! Oggi, per fortuna, abbiamo la tecnologia dalla nostra parte!
Dopo pochi giorni, però, questo stato di
apparente felicità sembrava scomparire. Sono entrata nel mood della tristezza e
dell’angoscia, a causa della notizia che non potrò festeggiare il mio
diciottesimo compleanno, per la situazione che stiamo vivendo. Ovviamente, mi
sono resa conto sin da subito della gravità della situazione. Tutti gli
adolescenti attendono con ansia il giorno del proprio compleanno, per poter
mettere in atto la propria festa, che per mesi hanno preparato in maniera
meticolosa. Grande è stata, perciò, la mia delusione.
Dopo
aver metabolizzato questa notizia, apprendo che io ed il mio gruppo scout non
saremmo potuti partire per effettuare la ‘Via di Francesco’. Questa notizia
ha rafforzato ancora di più il mio malumore, perché dietro a questa ‘attività’
c’è un grosso lavoro di preparazione, ma soprattutto c’era un sogno che stavamo
portando avanti da quasi un anno. L’avevamo posto come nostro obiettivo, prima
di compiere il Cammino di Santiago di Compostela.
Per il
momento, è finita questa tempesta di notizie negative ed è sorto l’arcobaleno.
Questo è un periodo di rinascita, un periodo che sto prendendo per me. Avevo
smesso di allenarmi a causa dei troppi impegni, ma ora sto scandendo il mio
tempo, dando la priorità al mio corpo. inoltre mi sto dedicando ai miei hobby:
sto ristrutturando dei vecchi oggetti, con l’ausilio di mio padre, quando non
lavora, e ho ripreso a suonare la chitarra, che avevo abbandonato ormai da
parecchi anni. La priorità, in questa situazione, è ovviamente la scuola,
perché a fine anno dovrò sostenere l’Esame di Stato, che segna la fine del mio
percorso scolastico iniziato cinque anni fa.
Adesso
io credo di aver imparato a impiegare il mio tempo nel migliore dei modi,
cercando di dedicare poco tempo all’ozio, tenendomi sempre attiva e guardando
il meno possibile televisione, film e serie tv. Spero che tutti stiano facendo
così, perché questo è un periodo importante. Non capita spesso di avere
l’opportunità di essere tutti riuniti a casa. Si ha la possibilità di
riscoprire i valori, che ormai si stavano perdendo, come il rapporto con i
propri genitori.
Per quel che mi riguarda, un po’ mi manca di trascorrere
del tempo con i miei genitori, perché i miei lavorano indipendentemente dal
Covid 19, dalle feste e dalla quarantena…otto ore al giorno la mamma e nove
ore papà.
Prima che nascesse questa situazione l’uomo
credeva di essere invincibile: nessuno poteva vietargli alcuni diritti, come la
possibilità di uscire dalla propria casa. Purtroppo, oggi, anche le cose che
pensavamo fossero scontate non lo sono più. Questa è la lezione che stiamo
apprendendo dal SARSCOV2.
Se rispetteremo le norme che ci vengono imposte
dal governo, potremo uscire vincitori il prima possibile da questa pandemia.
Quando sarà finita questa situazione di
allarmismo, vorrei affidare ai giovani, ai miei coetanei, una frase che sia da
stimolo per i giorni a venire:
“Quant’è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
Del doman non v’è certezza.”
Lorenzo il Magnifico
Gaia Maria Genovese V Cs