“La paranza dei bambini”

Giovedì 14 Novembre, alcune classi del nostro istituto, fra cui la mia, si sono recate al Planet Odeon di Avola per visionare il docufilm “La paranza dei bambini”. Questa pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da Roberto Saviano.
L’intero film è recitato in dialetto napoletano e gli attori sono tutti ragazzi provenienti dai ‘rioni’ più difficili del capoluogo campano. Queste scelte sono state molto azzeccate, al fine di aumentare l’effetto di realismo e di far immedesimare ancora di più lo spettatore in quei contesti bui.
La pellicola racconta di un gruppo di ragazzi, quindicenni, provenienti dal Rione Sanità di Napoli e del loro rapporto con la malavita campana. I giovani, le cui famiglie sono inizialmente oppresse dal pagamento del pizzo ai mafiosi, decidono di cambiare la situazione, in un primo momento tramite piccoli furti, poi entrando in prima persona in quel circolo vizioso, che è la vita da criminali. I ragazzi si scontreranno con altri gruppi mafiosi, imparando precocemente il significato della parola morte.
Il film è stato apprezzato in sala ed ha colpito molto anche me. Mi ha aperto gli occhi, facendomi conoscere un mondo crudo e selvaggio, che è quello della criminalità organizzata, che sentivo lontano dalla mia realtà. Ho realizzato che, in certi contesti, la vita non è così scontata, come tutti gli adolescenti credono, ed ho iniziato ad apprezzare un po’ di più quello che ho, ciò che mi circonda.
Particolarmente interessanti sono state anche le riflessioni di Saviano, del regista e dell’attore protagonista, avvenute al termine del film.

Gabriele Caia 5Cs

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