Una visione distorta, il mondo dell’anamorfosi

Cosa c’è di meglio di un dipinto? Oggi voglio parlarvi di un’opera d’arte, capace di ingannare la nostra mente con giochi prospettici. Infatti, chi non ha molto interesse per la pittura a due dimensioni può, invece, ritrovarsi in questo tipo di rappresentazione artistica, entrando nel mondo dell’anamorfosi!

Non facciamoci spaventare dal nome! Essa sfrutta un principio molto semplice. In breve, consiste nel disegnare il soggetto in maniera distorta o deforme, in modo tale da farlo apparire “normale” solo da un certo punto di vista. 
Questa tecnica è stata per la prima volta adottata dai pittori cinque-secenteschi. Inizialmente venne sperimentata su piccole parti del dipinto, così da celare messaggi simbolici (come nell’opera Gli ambasciatori di Hans Holbein del 1533).

In tempi più moderni l’anamorfosi si diffonde nelle più svariate forme: un esempio è la street art. Moltissimi sono gli artisti che usano un piano orizzontale, quale la strada o, in generale, il pavimento. Infatti, questa è una tecnica che ognuno di noi può vedere tutti i giorni, camminando per le strade di una città. Sto parlando della segnaletica orizzontale, che ha bisogno di essere vista chiaramente dai guidatori e, per questo, viene rappresentata leggermente allungata.

Tra gli artisti più apprezzati, nel panorama della pittura pavimentale, c’è sicuramente Edgard Mueller. Lo street artist si cimenta con successo nelle realizzazioni di vere e proprie voragini nel terreno, che proiettano lo spettatore in una realtà parallela, sotto la superficie di cemento.

Proprio per i suoi effetti ottici sorprendenti, l’anamorfosi è stata sfruttata spesso nella pubblicità e anche negli spot video. Ecco un paio di esempi molto ben riusciti:

Ad ogni modo, questo principio potrebbe essere riprodotto, in linee generali, anche a casa: ciò permetterebbe ad ognuno di noi di sperimentare illusioni ottiche sempre nuove. Perché non provare?

Alice Megna 3H