Addio alle armi

Alessandro Rota, affermato fotogiornalista di guerra, nel marzo del 2017, durante una missione nella città irachena di Mosul, si trovò ad osservare una scena terribile: un bambino di sei anni stava morendo davanti ai suoi occhi, colpito a morte durante un conflitto.

Rota,che allora aveva solo 29 anni, raccontò come quel bambino, reso orfano dalla guerra, avesse catalizzato tutta la sua attenzione e come, da quel momento in poi, fosse rimasto profondamente segnato da una simile esperienza, tanto da entrare in profonda crisi per qualche mese. Dopo essersi ripreso, decise di abbandonare l’orrore degli scenari di guerra e di dedicarsi al racconto del mare; per questo motivo, viaggiò per sei mesi nel Mar Mediterraneo. La foto di quel bambino morente, però, per la quale vinse anche un prestigioso premio, è destinata a rimanere per sempre impressa nella sua memoria. In queste settimane, Alessandro Rota sta esponendo in Australia un reportage sugli yazidi (tribù irachene con religione propria perseguitate dall’Isis) e in Veneto il racconto della Grande Guerra.

Claudia Scariolo 1G

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