Cosa ne pensate dell’ultima assemblea d’istituto?

“Cosa ne pensate di quest’assemblea?” è stata questa la domanda che abbiamo posto a dei ragazzi di classi diverse durante l’assemblea d’istituto di questo mese di novembre. Il risultato? Idee comuni, consigli e proposte per migliorarla. In linea di massima, possiamo considerarla un fiasco dovuto alla cattiva organizzazione, sebbene l’idea di fondo sia stata apprezzata.

Questa l’opinione delle prime classi:
“Ci aspettavamo qualcosa di più coinvolgente e divertente; così è un po’ noioso. Avrei voluto che fosse più ordinata e organizzata, perchè così è dispersiva. Speravamo in qualcosa di più interessante, con qualche specialista e tema.”

Anche le classi seconde hanno espresso la loro opinione:
“Non ho capito nemmeno il senso, né perché sia stata così senza senso. Non l’avrei fatta, la trovo insensata e ambigua. Vale come assemblea di classe? D’istituto? Hanno preso la scusa del confronto…ma come fanno a fare interagire i ragazzi sui problemi scolastici di fronte ai professori? Dubito sia questo il metodo per far interagire i ragazzi.”

Non molto diversa è l’idea delle terze classi:
“Essenzialmente non abbiamo fatto nulla…è stata realizzata solo per perdere una giornata. Avrei preferito se fosse stata fatta bene, anche se a distanza di tempo, magari portando qualche esperto che potesse parlare di un tema specifico. Non amo nemmeno le altre assemblee che abbiamo fatto, a dir la verità: troppo dispersive. Questa è stata fatta a caso.”

Le quarte, animate da spirito di elezioni, hanno non solo espresso la loro opinione, ma hanno anche espresso alcune proposte per migliorare le future assemblee:
“Queste assemblee senza ospiti o temi non si rifaranno più. È giusto confrontarsi, ma non è così facile farlo in questo modo, casualmente e senza conoscere nessuno, pretendendo di parlare di tematiche scolastiche, ma senza una guida. Vogliamo fare assemblee a scuola, ma in cortile. Ci sarà una parte con un ospite (scrittori, filosofi, ecc…) e, successivamente, una parte ludica per divertirci e stare insieme. Dobbiamo concentrarci molto sulle assemblee, perché stanno diventando solo giorni in cui non si fa niente.”

Il parere delle quinte non è distaccato:
“Penso che comunque il rappresentante si sia impegnato, ma poteva farla meglio. Al posto di far cambiare classe e mettere a disagio soprattutto i ragazzi più piccoli, poteva farci radunare nel cortile e svolgere l’assemblea come abbiamo sempre fatto. Poteva essere organizzata meglio, con più tempo”

Non tutti i giudizi, però, sono completamente negativi, come quello di un ragazzo (“Si tratta sicuramente di un’ottima idea: dare la possibilità agli alunni di esprimere quello che pensano”) e di un professore, che non esprime totale dissenso (“Il riscontro positivo è che comunque avete parlato tra voi, vi siete confrontati e avete dialogato. All’inizio poteva essere imbarazzante, ma poi avete iniziato a socializzare… a parte chi ha preferito passare il tempo in bagno o al bar…”).

Da tutto ciò, possiamo intuire come, alla fine, l’idea di base dell’assemblea sia stata ben accolta, ma tutti avrebbero preferito una migliore organizzazione. “Non si sono presentati nemmeno i rappresentati d’istituto” hanno testimoniato alcuni, “Abbiamo giocato con il telefono tutto il giorno, non abbiamo fatto niente, decisamente poco interessante” hanno confessato altri, “Avrei preferito fare il compito di inglese” è stato un altro commento, “Sapevo già sarebbe stato un fiasco” ultima voce.

Elisabetta Giacalone 4C
Alessia Leone 5B

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