Joe Biden, l’inizio di una nuova era.

Chi è Joe Biden?

Già alle primarie del Partito Democratico, Joe Biden si presentava ai nastri di partenza come uno dei favoriti per la nomination al ruolo di sfidante di Donald Trump alle elezioni di novembre. Da Pete Buttigieg a Bernie Sanders, tutti gli aspiranti candidati lo hanno individuato come l’avversario da battere. Il 78enne Biden ha alle spalle una carriera di 36 anni, trascorsa ricoprendo il ruolo di rappresentante Diamond State a Capitol Hill; per 8 anni, dal 2009 al 2017, ha ricoperto il ruolo di vicepresidente dell’amministrazione Obama.

Il 46° presidente degli Stati Uniti, dopo la cerimonia di insediamento del 20 gennaio, si è immediatamente messo al lavoro su varie tematiche: l’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19, i migranti e il clima. Durante il suo primo giorno ha firmato ben 17 ordini esecutivi, con l’intento di rimediare ai “danni più gravi inflitti dall’amministrazione Trump”.

  • La regressione delle alleanze

Il primo e più importante dei diciassette ordini esecutivi, firmati da Biden nell’Inauguation Day, è quello che stabilisce il rientro negli accordi sul clima di Parigi, che furono firmati nel 2015 e dai quali Trump si chiamò clamorosamente fuori. Gli Stati Uniti rientreranno tra meno di un mese, il 19 febbraio, quindi ampiamente in tempo per i lavori preparatori della conferenza sul clima di Glasgow (COP26), che si terrà dal 1 al 12 novembre di quest’anno e nella quale, ha informato una nota del nuovo presidente, “gli Stati Uniti intendono esercitare la loro leadership”. Come era tradizione fino all’era Trump.

Gli Stati Uniti presenteranno a Glasgow il loro nuovo obiettivo di riduzione al 2030 e quello di medio periodo al 2050. Questo significa la chiusura di un gran numero di centrali a carbone, che emettono molta Co2, un investimento deciso sulle rinnovabili, la mobilità elettrica, l’interconnessione delle reti e lo stoccaggio dell’energia, oltre che sul risparmio energetico.

  •   Riforma dell’immigrazione

Biden blocca la costruzione del Muro contro îl Messico enunciando:

Come ogni nazione, gli Stati Uniti hanno il diritto e il dovere di proteggere i propri confini e proteggere il proprio popolo dalle minacce. Ma costruire un muro massiccio, che attraversi l’intero confine meridionale, non è una soluzione politica seria. È uno spreco di denaro, che distoglie l’attenzione da vere minacce alla sicurezza della nostra patria. La mia Amministrazione si impegna a garantire che gli Stati Uniti abbiano un sistema di immigrazione completo e umano, che operi in modo coerente con i valori della nostra nazione. Sarà politica della mia Amministrazione, che non vengano più deviati i dollari dei contribuenti americani per costruire un muro di confine”.

Al di là degli annunci incoraggianti di Biden, rimangono in evidenza varie incognite. Che ne sarà del muro di confine già parzialmente costruito, come quello dell’Arizona, ormai pronto? Quanto tempo e quanto denaro serviranno per riparare i danni inflitti alle comunità e agli ecosistemi lungo il confine tra Stati Uniti e Messico? Domande a cui ancora il nuovo presidente non ha risposto.

  • Il rientro nell’OMS

E’ stata, poi, revocata la decisione dell’amministrazione Trump di lasciare l’Organizzazione Mondiale della Sanità. “L’OMS svolge un ruolo cruciale nella lotta mondiale contro la mortale pandemia di Covid-19, nonché contro innumerevoli altre minacce alla salute globale e alla sicurezza sanitaria. Gli Stati Uniti continueranno ad essere un partecipante a pieno titolo e un leader mondiale nell’affrontare tali minacce e nel promuovere la salute e la sicurezza sanitaria globali”, ha scritto Biden in una lettera inviata a tutti i diplomatici statunitensi nel mondo.

  • Le misure anti-covid

Le misure, che prevedono, per esempio, l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi di trasporto, fanno parte di una nuova “strategia nazionale” contro il COVID-19, elaborata dall’amministrazione Biden, che include, tra le altre cose, una forte centralizzazione della risposta all’emergenza sanitaria, mossa a cui si era fermamente opposto Donald Trump, durante la sua presidenza.

Riferendosi al nuovo piano, Biden ha parlato di un impegno «da tempo di guerra» e ha aggiunto:

«Nel corso dell’ultimo anno, non abbiamo potuto contare sul fatto che il governo federale agisse con l’urgenza, l’attenzione e il coordinamento, di cui avremmo avuto bisogno, e tutti abbiamo visto il costo tragico di quel fallimento».

Ancora oggi la situazione epidemiologica in diverse aree degli Stati Uniti rimane grave; Biden ha detto che il prossimo mese si raggiungeranno 500mila morti, provocati dal COVID-19 in tutto il territorio nazionale.

Corcodel Gabriel Cosmin 3G e Aleksandr Gubochkin 2H

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