Le maxi risse in piazza: cos’è successo negli ultimi giorni?

In questo periodo, in piena emergenza Covid-19, alcune città d’Italia sono state scenario di scioccanti manifestazioni di violenza.

A Parma si è verificata una violenta rissa nella Piazza della Pace, che ha coinvolto circa cinquanta persone. All’inizio erano solo in due ad insultarsi e prendersi a calci e a pugni, mentre molti altri riprendevano la scena con i cellulari. Pian piano si sono aggiunti altri giovani, si sono creati due grandi gruppi che

hanno cominciato a lottare tra loro. Lo scontro è durato circa dieci minuti; poi, con l’arrivo delle forze dell’ordine, i partecipanti alla rissa si sono dati alla fuga facendo perdere le proprie tracce.

Un episodio simile è avvenuto a Varese con una rissa che ha coinvolto ben cento ragazzi, alcuni addirittura armati di mazze e catene. I ragazzi, molti dei quali minorenni, si sono dati appuntamento, tramite social e chat di Whatsapp, con l’obbiettivo di riunirsi proprio per fare a botte. I negozianti e i passanti hanno assistito allo scontro e molti sono i video che sono stati diffusi sul web. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha posto fine alla lotta. Durante la rissa è rimasto gravemente ferito un ragazzino di quattordici anni, colpito alla testa da una bottiglia; le forze dell’ordine non sono ancora riusciti a rintracciare i responsabili. Restano ancora sconosciute le motivazioni dello scontro; secondo il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, la causa potrebbe essere una reazione, ovviamente non giustificata, all’impossibilità, a causa della chiusura totale per il Coronavirus, di socializzare e di svolgere attività sportive, che ha indotto molti giovani a fare ricorso alla violenza.

Un’altra lotta si è verificata in Piazza Mazzini a Jesolo, in una zona nota per lo spaccio di stupefacenti, dove sono state coinvolte una trentina di persone. In particolare, sono due i ragazzi che sono stati feriti: sono stati trovati distesi a terra, privi di sensi e poi soccorsi dal 118. Anche di questo, molti sono i video e le foto pubblicate sul web.

Questi violenti episodi si aggiungono ad una lunga lista di lotte, avvenute soprattutto negli ultimi dieci anni: perciò è possibile che si tratti realmente di una conseguenza alle restrizioni a causa del Covid-19?

Elisabetta Giacalone 2C

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