“Sorelle per la vita”: un legame che supera la disabilità

Nel novembre dello scorso anno, ci è stato proposto di fare un’intervista alla psicologa Valeria D’Ambra, autrice del libro “Sorelle per la vita”. Dapprima la scrittrice ci ha confermato di essere stata titubante nel pubblicare un tale testo; in seguito, non solo lo ha pubblicato, ma ha deciso anche di presentarlo in diverse scuole, tra cui il Liceo “Orso Mario Corbino”. Per questo motivo, siamo stati nello studio della scrittrice per intervistarla. Il libro racconta la vita di due sorelle, che insieme affrontano ogni giorno la disabilità della sorella più piccola, nata con sindrome di Down.

Buonasera dott. D’Ambra. La prima domanda, che le porgiamo, è questa: come e perché ha deciso di intraprendere il lavoro di psicologa?
È iniziato tutto con la scelta degli studi di psicologia; tutto è partito, inizialmente, da un forte interesse per lo studio dell’essere umano. Volevo riuscire a promuovere il benessere psicologico delle persone, iniziando a praticare questa professione. Andando avanti con gli anni, ho capito che un altro movente ha determinato la scelta di questa professione: si tratta di un’esperienza un po’ più personale, trattata anche nel libro, ovvero la mia esperienza di sorella di persona con sindrome di Down, che ha portato, nella mia vita, momenti tanto belli, quanto delicati.

Durante la stesura del libro, ci sono parti, presenti nella bozza originale, che poi non sono state inserite all’interno della bozza finale? O ci sono fatti di cui si è pentita di aver parlato e che, quindi, non sono stati più inseriti?
Ho provato molta emozione nello scrivere questo libro, anche perché ho rielaborato dei vissuti e delle esperienze di tutta la mia vita. Ho desiderato più volte eliminare delle parti, ma ho resistito alla tentazione e mi sono voluta fidare della prima bozza […] Ho voluto fidarmi del fatto che i contenuti, che c’erano all’interno del libro, avevano senso così come li avevo scritti la prima volta.

Perché ha deciso di divulgare questo libro nelle scuole?
In realtà è nato tutto in maniera molto spontanea, in quanto sono state le scuole stesse ad invitarmi per presentare il mio libro […] Alcune persone, che lavorano nell’ambito scolastico, si sono appassionate al mio libro e hanno deciso di invitarmi nelle scuole. Questa per me è stata una vera sorpresa, perché ho potuto verificare un grande interesse da parte dei giovani adolescenti nei confronti di questa tematica […] E’ stata un’esperienza di crescita anche per me.

La sua famiglia come ha reagito alla notizia della nascita di sua sorella?
Questa nascita è arrivata come un fulmine a ciel sereno! Aspettavamo questa sorellina e non sapevamo che sarebbe nata con la sindrome di Down. All’inizio non è stato facile: eravamo un po’ preoccupati, anche perchè non sapevamo cosa fosse la sindrome di Down. Non è stato proprio facile […] Fortunatamente, ci sono voluti solo pochi mesi perché tutto cambiasse, grazie anche al carattere estremamente dolce e allegro della mia sorellina.

Pensa che l’approccio della scuola italiana verso ragazzi e ragazze con simili problematiche possa essere un approccio corretto?
In termini teorici è corretto, perché ormai si parla tanto di promozione all’inclusione e alla solidarietà. Alcune volte, però, sento dei racconti e capisco che non è così scontato che questi buoni propositi vengano rispettati: purtroppo oggi i ragazzi con disabilità non sono del tutto integrati e, per quanto riguarda il raggiungimento di molti obiettivi, si deve decisamente migliorare. In questo senso, penso che, anche se tanto viene fatto, ci sia ancora tanto da fare. Me ne rendo conto ascoltando molti racconti di insegnanti di sostegno e di gruppi classe, che collaborano all’inclusione del ragazzo con disabilità.

Quale è stata la sua reazione alla notizia di questa intervista?
La mia reazione? Di stupore! Mi sono stupita positivamente e ho accolto subito volentieri questa proposta. Alla professoressa, che mi ha contattata, ho subito detto di sì: non nascondo di aver provato una grande curiosità di conoscere chi mi avrebbe intervistato.


Un grazie speciale alla dott.ssa Valeria D’Ambra per averci concesso un po’ del suo tempo per questa intervista e per averci insegnato che con positività e tenacia si possono superare tutti gli ostacoli, anche quelli più duri.

Gaia Gennaro 4 As Giulio Giarratana 2 E

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