Il “caso” Ferragni: inizio di una nuova era

In principio erano i blog. Nel corso degli anni è nata la figura degli influencer. Ora le cose stanno cambiando di nuovo.

Negli ultimi anni, con i cambiamenti della comunicazione digital, abbiamo assistito a una trasformazione epocale nel mondo web.
In principio era la blogosfera. All’inizio, i blog erano spazi personali, diari virtuali dove gli individui condividevano le loro esperienze, passioni e riflessioni con una piccola cerchia di lettori. I primi blogger non erano motivati dalla fama o dal denaro, ma dalla pura passione per condividere le loro storie e interessi con il mondo. Poi i blog sono cresciuti in numero e influenza. Gli argomenti si sono diversificati, abbracciando una vasta gamma di temi, tra cui viaggi, cucina, moda, tecnologia e molto altro. La trasversalità degli argomenti ha generato gruppi e community, dove si trovavano informazioni, consigli e opinioni su tutto.

L’ascesa dei social network, come Facebook e successivamente Instagram, ha segnato un punto di svolta nella trasformazione dei blogger in influencer. Oggi il re dei social è TikTok. Queste piattaforme hanno permesso ai blogger di raggiungere un pubblico più ampio e di interagire direttamente con i loro follower. Le immagini sono diventate un elemento chiave, consentendo agli utenti di condividere visivamente le loro esperienze e stili di vita. Tuttavia, è stato YouTube a rivoluzionare per primo il concetto di influencer. I mitici “youtuber” hanno dato volto e voce alle loro narrazioni. Gli spettatori potevano connettersi ancora più direttamente con i loro creator preferiti, imparare da loro e partecipare alle loro vite virtuali attraverso vlog e tutorial.

Questa evoluzione ha trasformato il mondo del web in una sorta di “Grande Fratello” digitale, dove gli influencer sono al centro dell’attenzione e il loro stile di vita diventa aspirazionale per molti. Le aziende hanno iniziato a collaborare con gli influencer per promuovere prodotti e servizi, dando vita all’industria dell’influencer marketing.

Ma il panorama cambierà nuovamente. Il caso Ferragni-Balocco sta segnando l’inizio di una nuova era digitale. È emersa una nuova tendenza, una sorta di “riflessione critica” sull’idea di influencer. La vicenda Balocco ha portato molte persone a interrogarsi sulla sincerità delle collaborazioni tra influencer e aziende. Credibilità e autenticità sono diventate le nuove valute dell’influenza online. Le aziende sono costrette a riflettere su come presentare i propri prodotti in modo autentico, al fine di ottenere la fiducia dei consumatori. Gli influencer che si basano solo sull’immagine senza alcuna sostanza rischiano di essere messi da parte. L’evoluzione dai blog agli influencer ha trasformato il modo in cui consumiamo contenuti digitali. Ora sta cominciando una selezione naturale del mondo influencer: chi non saprà adattarsi sarà tagliato fuori. Il fashion system social, che poggia le proprie basi su selfie, immagini photoshoppate e un numero imprecisato di frasi celebri fuori contesto, sta barcollando. C’è bisogno di contenuti utili e di cultura.

L’indignazione per la copertina del numero de L’Espresso dell’8 Marzo scorso è chiaro indizio di quante persone ignorino cosa sia il potere. Quella copertina non affossa, ma anzi afferma come la Ferragni sia una donna di grande potere e che, come tale, subisca gli effetti della caduta, conquistandosi copertine irriverenti. I precedenti sono infiniti e se riguardano molto spesso la politica è per due ragioni: perché la politica rappresenta il potere per eccellenza e perché mai in Italia un personaggio fuori dalla politica, nell’ambito dei nuovi media, aveva avuto un patrimonio finanziario, l’attenzione dei media tradizionali e non (anche all’estero) e l’ambizione di influenzare il pubblico anche in campi vicini alla politica e al sociale. Fino a ieri, quando c’era solo da celebrarla, si è parlato della Ferragni come di imprenditrice di successo, fenomeno, donna più influente nella moda per Forbes, unica vera opposizione al governo! Oggi ci sembra strano che venga trattata esattamente come viene trattato il potere quando si schianta su vanità o fraintendimenti.

Se io fossi Chiara Ferragni, oggi, tra la copertina versione Joker (mica Clarabella!) e la difesa infantile, come fossi la piccola fiammiferaia, mi sentirei più offeso dalla seconda.

Alessandro Boscarino II A

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