“ADDIO, MONTI…” AI GIORNI NOSTRI!

In un celebre passo dei “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni ritroviamo una tematica molto attuale, nonostante il romanzo fosse ambientato in un periodo molto lontano dal nostro. Si tratta della fine dell’VIII capitolo, quando Lucia e Renzo sono costretti ad allontanarsi dal loro paese per scappare dalle ingiustizie di Don Rodrigo. L’ “addio ai monti” è un passo, in cui Lucia, col dolore nel cuore, descrive ogni singola cosa che sta lasciando: i monti, i torrenti, le case, soprattutto “la casa natìa” e “la casa ancora straniera”, dove Lucia avrebbe voluto abitare da sposa. Ma soprattutto viene descritta quell’angoscia, quella tristezza e quella malinconia, di chi deve dire addio, pensando che forse non tornerà più in quei luoghi.

Immagino che queste siano tutte le sensazioni e le paure, che provano molti di quei migranti, che, o per volontà o perché costretti, devono abbandonare la propria terra, le proprie abitudini, in cerca di fortuna o di una vita migliore.

Dal sito web “Patria indipendente”

E’ una cosa che è successa molti anni fa, quando i papà dei nostri bisnonni partivano per l’America, perché qui non si stava tanto bene, ed è ciò che sta succedendo negli ultimi anni ai migranti, che arrivano nei nostri porti, fuggendo dalla guerra civile, che si combatte nei loro villaggi, o da una vita di insostenibile povertà: essi affrontano un viaggio pieno di insidie, un viaggio in mare, su dei barconi, dove spesso sono ammassati come animali, e durante il quale molti non riescono a sopravvivere. Partono consapevoli, che potrebbero incontrare la morte, ma tanta è la disperazione che arrivano anche a questo!

Repubblica – 20/09/2019

 In tanti criticano queste persone, che arrivano qui per cercare lavoro e per far crescere i propri figli in modo dignitoso, ma io non penso che loro lascino il loro mondo con serenità, anzi ritengo che abbiano la costante paura di non riuscire ad inserirsi in una realtà lontana dalla loro e, a tratti, ostile. 

Cosmopolis – 10/03/2022

Purtroppo quello che sta succedendo in questi giorni mi porta a fare un altro parallelismo con l’ “addio ai monti” manzoniano. L’inizio della guerra tra Russa e Ucraina sta causando enormi disagi, soprattutto alla popolazione ucraina, che, per i tanti bombardamenti, è costretta a fuggire lontano dal proprio paese, portando con sé solo una valigia con dentro le cose necessarie. Vedere quelle donne con i loro bambini lasciare tutto, anche il proprio marito, che rimane lì per combattere, mi rattrista molto. Lo sguardo di quelle donne lo paragono allo sguardo di Lucia: occhi pieni di lacrime, che, forse, non rivedranno più le loro città. Come Lucia guardava i suoi luoghi con malinconia, anche le donne ucraine si allontanano con lo sguardo disperato di chi non sa se mai riuscirà a tornare. Ma come Lucia, alla fine, pensa che Dio non tolga la gioia ai propri figli se non per darne loro una più grande, così mi piace pensare che un giorno il Signore possa ripagare queste donne dell’immenso dolore che stanno provando adesso.

Lorenzo Basile II E

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