“Covid-19: insieme ai contagi aumenta lo sfruttamento minorile”

Ad oggi l’emergenza Covid-19 ha notevolmente distolto la nostra attenzione da quegli avvenimenti sociali e politici  che segnano in modo negativo il futuro del nostro pianeta. L’associazione Save the Children, che lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro, ha registrato ,durante questo periodo di pandemia, un peggioramento delle condizioni dell’istruzione in alcuni paesi del mondo. In particolare, questo fenomeno sta trovando terreno fertile in Sudan, dove il 27% dei minori non è ritornato a scuola, e in Guinea, in cui i minori hanno perso il 22% di giorni scolastici.

La causa principale dello sfruttamento minorile è soprattutto l’elevato tasso di povertà in questi territori, il quale comporta un’enorme difficoltà economica nel ricevere un’istruzione adeguata. Una testimonianza  significativa è stata condivisa da Karina, una ragazza del Sudan di 17 anni, che a causa della pandemia non è potuta andare a scuola e per tale motivazione è stata costretta dai suoi genitori a sposarsi, interrompendo definitivamente il suo percorso di studi. Durante una delle sue interviste, Karina mette in evidenza la sua concezione della cultura, definendola un potente strumento che possiede l’uomo per raggiungere la libertà e affrontare in modo corretto la vita.

In base ai dati forniti dalla Save of Children, si è potuto stilare un grafico,il quale illustra i diversi lavori che svolgono i minori nelle aree in cu lo sfruttamento è maggiore. Il 70% dei bambini è impiegato nel settore agricolo, seguito dal 20% nei servizi e dal 10% nell’industria. In aggiunta a queste informazioni, troviamo un’enorme percentuale di bambine che svolgono un lavoro di ausilio domestico, la cui durata è di 21 ore a settimana. Inoltre si registra una prevalenza del lavoro minorile nelle aree rurali, la cui percentuale è quasi tre volte superiore a quella delle aree urbane.

Però lo sfruttamento provoca conseguenze fisiche e psicologiche nei minori, poiché essi si trovano a lavorare  in ambienti sporchi e non sono curati o nutriti a sufficienza. I danni fisici che maggiormente affliggono i bambini sono la diminuzione della vista e dell’udito, ma soprattutto soffrono di malattie respiratorie, gastrointestinali e della pelle. In ambito psicologico, i minori tendono ad essere aggressivi e depressi poiché impossibilitati ad instaurare rapporti umani stabili e soddisfacenti con i propri coetani.

Alessio Città IV B

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