Da Siracusa all’Himalaya, la storia di Guglielmo Venticinque

Lo scorso 7 aprile l’ingegnere siracusano Guglielmo Venticinque detto Gulli, con riferimento a Gulliver, è riuscito a piantare il tricolore in cima al monte Imja Tse, 6189 metri, conosciuta come Island Peak, che appartiene alla catena montuosa dell’Himalaya sul versante nepalese, di cui fa parte la montagna più conosciuta al mondo, l’Everest.

L’impresa inizia alla fine di marzo quando il 43enne arriva nella capitale nepalese Khatmandu; in quella città incontra una scalatrice professionista Mingma Yangzi, la quale lo accompagnerà per tutto il suo viaggio. I due si recano poi in un campo base, detto Everest; da lì inizia l’estrema scalata, che lo porta all’1:30 ora locale del 7 aprile in cima. Dopo quasi 7 ore e oltre 1400 metri scalati, di cui gli ultimi 300 metri scalati su una parete verticale, Guglielmo riesce nella missione.Guglielmo Venticinque conquista la vetta dell'Himalaya - Quotidiano di  Ragusa

Guglielmo dopo l’impresa dichiara che quest’ultima è stata la più estrema della sua vita e ha portato l’ingegnere ai suoi limiti fisici e mentali.Island Peak - Salita e Trekking Tre Passi Everest

Questa non è la prima avventura del nostro concittadino: lo scorso anno, infatti, ha scalato un altro importantissimo altopiano, il Kilimangiaro, detto anche il “tetto d’Africa”, e precedentemente anche il monte Whitney in Sierra Nevada negli Stati Uniti e, sempre in Nepal, il Kala Patthar.

Una storia incredibile che non terminerà dopo questa impresa, perché Gulli sogna un’altra meta: l’Aconcagua, vetta più alta nelle Ande, in Argentina.

CORRADO LA FAUCI IG

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