Piccole curiosità su Stardew Valley

In questa breve rubrica parlerò di un gioco in particolare, ovvero Stardew Valley. E’ un gioco che si basa sull’idea di gestire una fattoria, ma che diventa un quasi dating simulator (infatti i personaggi possono avere anche delle relazioni sentimentali), un PVE ( player vs entity, ovvero il giocatore contro alcuni mostri presenti nel gioco), e anche un vero e proprio simulatore di vita contadina.

  • Parlando di alcune curiosità partiamo subito dalla prima: è un gioco che si basa sul principio dell’autosufficienza, venendo catapultati nella realtà di un piccolo paesino di massimo 20 abitanti, dei quali alcuni gestiscono dei negozi. In tutto il gioco non saranno mai nominate altre città e neanche alcun fornitore, il che dà una vera e propria idea di autarchia.

  • Ormai da tanto si affronta la questione della LGBTQ+. Se vi dicessi che anche questa realtà virtuale discute di questi temi? Stardew Valley è uscito nel 2016, una data abbastanza recente, ma, allo stesso tempo, lontana, poichè sono successi tantissimi fatti da allora. Questo gioco si dimostra molto aperto sul tema dell’omosessualità, infatti in esso si può intraprendere una relazione con tutti i personaggi disponibili per una storia d’amore, sia se si è scelto un avatar maschile, che un avatar femminile.
Lei è Abigail, un personaggio disponibile per una romance
Lui è Alex, un personaggio disponibile per una romance
  • L’ultima curiosità, di cui vi parlerò oggi, è una vera e propria frecciatina al mondo moderno circa la discriminazione. Esiste, infatti, un personaggio, chiamato Linus nel gioco originale. Egli ha scelto di vivere da vagabondo, accentando una realtà dove viene considerato un vero e proprio parassita della società. Attraverso una mod (ovvero un codice del gioco modificato per accedere a delle nuove funzioni), creata da alcuni fan del videogioco, si è in grado di farsi odiare da tutti i personaggi presenti nel gioco, bloccando ogni funzionalità che permette di progredire nella partita. Questo concetto rispecchia perfettamente la situazione odierna nella vita reale. Pensiamo, per esempio, alla scuola, dove i ragazzi più emarginati non sono in grado di progredire nella loro vita sociale per colpa della discriminazione imposta dai giudizi altrui; a differenza del gioco, però, nella vita reale questa gente non ha eseguito delle azioni negative contro i compagni per meritarsi questo odio, che risulta, quindi, gratuito.
Lui è Linus il discriminato

Ringrazio tutti i lettori per aver letto questa rubrica…ci si becca alla prossima!

Giulio Giarratana 2E

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