Sanremo 2024: una ricetta di musica, emozioni, strani siparietti, ingiustizie e politica

In una fase della storia, in cui il secondo mezzo di comunicazione di massa in scala mondiale è politicamente pilotato, ci si ritrova a sentire sempre la stessa solfa, da entrambi i punti di vista: bianco o nero, sinistra o destra, acceso o spento. La televisione di Stato è ormai quanto di più politico possa esistere, e, per quanto riguarda Rai, forse un attimo di tregua esiste: il Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Di solito, questo è sfruttato per deliziare al massimo lo spettatore con della sana competizione musicale: tuttavia, quest’anno non è l’unica cosa che è accaduta. Ogni singolo partecipante è riuscito a trasmettere messaggi tramite simbolismi, oppure, più esplicitamente, parlando alla platea: questo è il caso di Dargen D’Amico e di Ghali, entrambi concorrenti, e di Eros Ramazzotti, come ospite; essi hanno espresso la loro solidarietà ai popoli in difficoltà nel Medio Oriente, riuscendo addirittura a pronunciare la parola “genocidio” (si sa quanto le linee guida del programma siano ristrette a riguardo!).

La kermesse

Per l’ultimo festival del tanto amato (e anche odiato) Amadeus, una kermesse quasi del tutto al femminile: Marco Mengoni è stato al fianco del conduttore durante la prima serata, Giorgia nella seconda, Teresa Mannino nella terza, Lorella Cuccarini nella quarta; poi abbiamo assistito ed un ritorno di Fiorello come co-conduttore nella finale. Ognuno di loro ha dato il meglio di sé in queste sere, attraverso esibizioni canore, danzanti e comiche. È stata particolarmente gradita dal pubblico la presenza di Teresa Mannino, nota comica siciliana.

I partecipanti

Quest’anno, trenta sono stati i partecipanti ad una gara ormai divenuta quasi una sfida tra generazioni: figurano tra i concorrenti nomi di giovani, come Angelina Mango, Geolier, La Sad, Bnkr44, Santi Francesi, Il Tre, Clara, Alfa… e ritornano dei capisaldi del festival, nonché della musica italiana stessa, come Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, Ricchi e Poveri, Negramaro, Emma, Renga & Nek e molti altri. Di seguito la lista, con i titoli delle canzoni in gara:

  • Ghali – Casa mia
  • Alessandra Amoroso – Fino a qui
  • Gazzelle – Tutto qui
  • Ricchi e Poveri – Ma non tutta la vita
  • Dargen D’Amico – Onda alta
  • Angelina Mango – La noia
  • Fred De Palma – Il cielo non ci vuole
  • Fiorella Mannoia – Mariposa
  • Loredana Bertè – Pazza
  • Mr.Rain – Due altalene
  • Geolier – I p’ me, tu p’ te
  • Negramaro – Ricominciamo tutto
  • Rose Villain – Click boom!
  • Mahmood – Tuta gold
  • Diodato – Ti muovi
  • Annalisa – Sinceramente
  • Il Volo – Capolavoro
  • Emma – Apnea
  • Francesco Renga & Nek – Pazzo di te
  • La Sad – Autodistruttivo
  • Irama – Tu no
  • Big Mama – La rabbia non ti basta
  • The Kolors – Un ragazzo una ragazza
  • Sangiovanni – Finiscimi
  • Il Tre – Fragili
  • Alfa – Vai!
  • Maninni – Spettacolare
  • Santi Francesi – L’amore in bocca
  • Clara – Diamanti grezzi
  • Bnkr44 – Governo punk

I numeri

La finale, ultima serata, ha raggiunto uno share complessivo del 74,1%, secondo i dati Auditel. Inoltre, si è registrato un picco di share dell’85,3% al momento dell’annuncio della classifica definitiva, prima dello spareggio finale. Non si registravano numeri così alti dal 1995: all’epoca, alla conduzione si trovava Pippo Baudo.

I vincitori e le polemiche (sterili) sul voto

I vincitori per singola serata sono stati sempre diversi, eccetto per la finale: nella prima classifica provvisoria, si è distinta particolarmente Loredana Bertè con la sua “Pazza”, svettando su tutti. Nella seconda, al primo posto vediamo Geolier, con  “I p’ me, tu p’ te”. Nella terza trionfa Angelina Mango, con “La Noia”. Nella quarta serata vince Geolier con il Medley “Strade”: sul palco con lui Guè, Luchè e Gigi D’Alessio. Nell’ultima serata del Festival, la vincitrice ufficiale è Angelina Mango, prima donna al primo posto negli ultimi 10 anni. L’ultima a conseguire questo traguardo è stata Arisa, nel 2014, con “Meraviglioso amore mio”. Angelina stravince con un 73,5% di consensi dalla Sala Stampa, un 31,2% della Giuria delle Radio, e per finire un 16,1% dal Televoto. Rispettivamente, essi incidono per il 33%, 33% e 34% sul punteggio finale.
Dove nasce la polemica? È stato uno scontro all’ultimo voto tra Angelina e Geolier, dove una è stata favorita particolarmente dalla sala stampa, l’altro dal televoto con un massiccio 60%. Una viene accusata di essere raccomandata, l’altro di essere terrone. Chi ha ragione? Chi ha torto? Nessuno. Il discorso è solo uno: la mancanza di rispetto è stata dimostrata da entrambe le parti: la sala stampa ha subito sfavorito Geolier, sia per le sue origini, sia per il testo in dialetto (facendo passare la qualità del brano in terzo piano); d’altro canto, lui possiede una larghissima fanbase, che è stata in grado di intasare i sistemi di voto, portando una grande quantità di consensi. Dunque, la vittoria di Angelina è stata considerata illegittima perché “non voluta dal popolo” (?). Tuttavia, i due cantanti hanno sempre dimostrato rispetto reciproco sin dall’inizio.

John Travolta ed il “qua qua-gate”, detto anche “pubblicità occulta”

Sanremo è riuscito a far parlare molto di sé sin dalla prima serata, al momento della presentazione dell’ospite internazionale: il primo è John Travolta, che, come tutti sappiamo, è un attore di alto calibro. Dopo un breve siparietto sui balli dei film “La febbre del sabato sera” e “Pulp Fiction”, l’ospite è stato scortato fuori da Amadeus e Fiorello, che gli hanno chiesto di inscenare un ultimo balletto insieme, di cui gli avrebbero insegnato le mosse. Dopo una breve spiegazione, parte la base: è proprio “Il Ballo del Qua Qua”. Sembra un’esibizione alquanto imbarazzante per Travolta, che esprime spesso il suo disappunto con delle smorfie. Il dibattito a riguardo inizia subito dopo il momento in cui viene congedato: è stato costretto? Ha voluto farla lui questa cosa? Quanto è stato pagato per venire in Italia, fare un balletto e tornare da dove è partito? Perché venivano inquadrate costantemente le sue scarpe? Proprio così: si dice che l’attore sia stato profumatamente pagato per sponsorizzare le scarpe antinfortunistiche U-Power (ditta lombarda).

C’è sempre una seconda volta, una “prima due”: il ritorno di Giovanni Allevi

Il Maestro e compositore Giovanni Allevi è riuscito a far emozionare un intero palco (e una larga fetta dei telespettatori). Ha raccontato i suoi due anni terribili, trascorsi a combattere contro un mieloma multiplo, che l’ha privato di tante cose per lui fondamentali, e una di queste era proprio la musica. La sua comparsa all’Ariston aveva uno scopo: mettere per la “seconda volta”, come fosse la prima, le mani su un pianoforte davanti ad un pubblico a distanza di due anni. Per esprimere la sua emozione nel prestarsi ad una performance simile, ha parlato della bellezza del creato, delle albe, dei tramonti, della forza e dell’affetto, che adesso può contemplare finalmente appieno. Per simboleggiare l’accettazione dell’inizio di una nuova vita, si sfila il cappello, mettendo in mostra i suoi capelli ricci ormai grigi.

“Genocidio”, la parola proibita

Ciò che delude di questo Festival è come nessuno, inizialmente, seppur in una situazione di grande risonanza mediatica, si sia espresso riguardo alla situazione terribile che i rifugiati di Gaza vivono ogni giorno, da entrambe le parti. Ad un certo punto, però, Dargen D’Amico prende la parola. Dopo essersi esibito con il suo brano “Onda Alta”, che racconta ciò che i migranti vivono ogni giorno nel tentativo di raggiungere una nuova vita, spiega che non solo loro devono affrontare tante avversità, ma anche che, poco più in là del Mediterraneo, migliaia e migliaia di innocenti si scontrano con una truce ed amara realtà, che può costare loro la vita in qualunque momento. Non solo Dargen si è espresso, tuttavia: il giorno della finale, Ghali (con il brano “Casa Mia”), dopo aver ringraziato il suo team, il suo quartiere (Baggio) e la sua mamma, chiede al suo “amico alieno” Rich se avesse qualcosa da aggiungere; quest’ultimo si avvicina, sussurrandogli nell’orecchio qualcosa: sono le parole “Stop al genocidio”, che lui ha ripetuto ad alta voce, accolto da un lungo applauso. Questo frammento della sua esibizione è stato tuttavia censurato e oscurato completamente sulla piattaforma RaiPlay. Dopo un po’, è stato ripubblicato per intero. Comunque, non ha tardato a fare il giro di ogni social, diventando il primo argomento di tendenza su X.

Al link qui sotto, l’esibizione integrale:

https://www.raiplay.it/video/2024/02/Sanremo-2024-serata-finale-Ghali-canta-Casa-mia-7d23e723-0adb-4ecd-8af6-6bb97dba48b8.html

FantaSanremo, Europa, democrazia e matite

Il FantaSanremo, il “Fantagiuoco del Festivàl”, vista la sua alta risonanza mediatica, ha avuto la possibilità di collaborare con vari enti (es. ActionAid!), aziende e brand (es. Lavazza e Wizzair). Tuttavia, l’ente più importante tra questi è nientepopodimeno che il Parlamento Europeo. 20 punti per ogni artista che porta una matita sul palco. Perché? È stato notato che Sanremo avesse una grandissima fetta di spettatori in passato (tra il 60% e il 70% di share ogni sera), e, in prospettiva di un aumento di questi numeri, sarebbe stato opportuno sensibilizzare sulle Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno. Perché utilizzare proprio la matita come simbolo? “La matita simboleggia la matita copiativa”, si legge, “strumento utilizzato da sempre per esprimere il proprio diritto al voto.”

I premi speciali, quest’anno tutti al femminile!

Quest’anno, tutte le vincitrici dei premi speciali sono donne. Loredana Bertè, con “Pazza”, vince finalmente il Premio della Critica “Mia Martini”, dedicandolo appunto a lei, sua sorella. Invece, Fiorella Mannoia, con “Mariposa” viene insignita del Premio “Sergio Bardotti”, per la categoria Miglior Testo. Angelina Mango, invece, con “La Noia”, riceve due premi: il Premio della Critica, da parte della Sala Stampa “Lucio Dalla”, e il Premio per Miglior Composizione Musicale “Giancarlo Bigazzi”.

Cosa ci insegna il Festival quest’anno?

Senza dubbio, oltre alla musica, quest’anno abbiamo assistito ad una vera voglia di cambiamento, messo in atto da molte persone associate al Festival. Inutile dire che queste sono state bersagliate di critiche da politici con cariche non indifferenti, ma abbiamo finalmente imparato, si spera, che se un problema affligge la nostra società, non è ignorandolo che verrà risolto.

Federica Barone 4G

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