Nepotismo e Parentopoli: le minacce per chi ambisce al “successo”

Se c’è un fattore, al giorno d’oggi, che causa grandi insoddisfazioni a chi vuole seguire un percorso di studi o una carriera di successo, questo è proprio il concetto di nepotismo. Lavorare duramente per raggiungere un traguardo a cui si aspira da tempo, per poi finire sempre sorpassati da una persona che s’impegna meno e rende altrettanto. Perché? È proprio questo il nepotismo: alte posizioni nelle organizzazioni tendono a favorire i propri familiari piuttosto che seri lavoratori/studenti.

Dov’è che il nepotismo ha origine?

È nell’Età Medievale e Moderna che per la prima volta ne sentiamo parlare: con particolare intensità nel 15esimo e 17esimo secolo, è noto che i Papi favorissero i propri familiari (specialmente i nipoti, da qui “nepotismo”) per alte cariche, ad esempio quelle cardinalizie. Ciò non va confuso con la simonia (compravendita di beni sacri spirituali). Un altro nome per questa definizione è familismo (in un’accezione più moderna), ma in Italia conosciamo anche il termine Parentopoli (noto appellativo nato da un evento scandalistico del 2010).

Parentopoli (~2010): Le origini

“Parentopoli” è un appellativo che i media italiani hanno coniato sulla base di “Tangentopoli” (altro scandalo politico di circa quindici anni prima), utilizzando le parole “parente” e “-poli” (città), per indicare il fatto che i parenti venissero favoriti nelle cariche amministrative cittadine (dunque, diventa un sinonimo di nepotismo). Negli anni 2010 emerse questo caso, che coinvolgeva alte posizioni nell’amministrazione cittadina (giunte comunali, in particolare), nella città di Roma. Lo scandalo comprendeva l’assunzione di persone imparentate con gli alti funzionari (ricordiamo Guido Bertolaso e Gianni Alemanno) all’interno delle aziende municipalizzate di Roma, come l’ATAC (Azienda Tramvie e Autobus del Comune per la mobilità di Roma Capitale). Nel 2016, l’allora amministratore delegato di ATAC verrà condannato in primo grado per abuso d’ufficio a 3 anni e 7 mesi di reclusione. Non sarà l’unico: 33 dipendenti verranno licenziati nel 2017. Tuttavia, nel 2020 cadranno tutte le accuse e gli imputati verranno assolti ai sensi dell’articolo 605 del Codice Penale (il fatto non è previsto quale reato dalla legge italiana). Un altro caso è quello dell’AMA (Azienda Municipale Ambiente): il reato per assunzione di impiegati e funzionari finirà prescritto, mentre per quella di operai e autisti si giungerà ad una sentenza definitiva. Dapprima, l’amministratore delegato dell’azienda venne condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione (ridotti a 2 anni in appello) ed in un secondo momento assolto dalla Corte dei Conti (dichiarerà illegittimi i licenziamenti). Tuttavia, nel 2019, la Corte Suprema di Cassazione ribalterà tale giudizio.

Parentopoli (~2020): Quando la politica ed il lavoro diventano affare di famiglia

I casi di Parentopoli dal 2020 ad oggi sono stati innumerevoli, ma basta guardare un pochino in alto per osservarne i primi: nell’attuale governo il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è il cognato del Primo Ministro Meloni; sua moglie, Arianna Meloni, è sorella di Giorgia e attuale segretaria del partito politico Fratelli d’Italia. Anche all’interno della Rai sembra che i parenti di sindacalisti abbiano posizioni eccellenti, ottenute senza alcun concorso. Uno scandalo molto recente si è sviluppato in Sicilia, durante il concorso per la Forestale. L’ex capo di essa, prima di andare in pensione, nominò dei fedelissimi per far parte della commissione (in particolare il Presidente era un suo caro amico). Così facendo, il figlio dell’ex capo arrivò prima in graduatoria e alcune posizioni più in giù erano riempite da figli di politici ed alti funzionari. Sono ancora in corso indagini a riguardo.

“Nepo babies”, Hollywood è una grande famiglia

Dentro l’abisso di Hollywood il nepotismo è una pratica conosciuta. “Nepo babies” sono detti i figli di genitori famosi, che intraprendono la loro stessa carriera. Non si dibatte sul loro talento, che può essere più o meno discutibile, bensì sulla relazione che già tali rammollì avevano con la “Signora della cinematografia” ancor prima di nascere. Jennifer Aniston, Jake Gyllenhaal, Maya Hawke, Drew Barrymore, Ben Stiller, Gwyneth Paltrow, Dakota Johnson, Lily-Rose Depp sono solo pochi tra gli innumerevoli appartenenti a questa categoria. Tuttavia, ciò non vuol essere una critica al loro talento, bensì uno spunto di riflessione sul fatto che spesso ciò tende ad ostacolare l’ascesa al successo di coloro che continuano a studiare e lavorare da anni nel mondo del cinema e del teatro, aspirando ad una carriera brillante e in attesa di una chiamata per il ruolo che tanto desiderano.

A causa del nepotismo, sempre più studenti e lavoratori restano insoddisfatti dei propri risultati: raccomandati e self-made men/women

È noto che, al giorno d’oggi, persone stimate nel mondo del lavoro segnalino i propri figli/nipoti/parenti ai datori, non per le loro particolari competenze, bensì per la parentela che li lega. Alcuni accettano queste cosiddette “spintarelle”, che spesso funzionano e rendono persone di successo. Tuttavia, prima o poi potrebbe essere il momento di affrontare la resa dei conti: non di rado, infatti, i “raccomandati” vanno incontro a prestazioni mediocri o addirittura fallimentari. La maggior parte delle persone, invece, affronta la vita lavorativa in modo lodevole: sono i cosiddetti self-made men/women. Essi, grazie a studio e fatica, “costruiscono” la loro carriera lavorativa da soli, usando come aiuto soltanto l’apprendimento di tecniche da sfruttare nel proprio campo. Ciò renderà sicuramente il proprio percorso più soddisfacente, incrementandone la motivazione e l’appagamento.

Federica Barone 4G

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