“THE OA 2”: la recensione

A partire dal 22 marzo di quest’anno ha preso avvio la seconda stagione della serie televisiva “The OA”, resa disponibile sulla piattaforma di streaming Netflix. È stata un’attesa davvero lunga quella che ha accompagnato gli spettatori della prima stagione dello show fino all’arrivo delle nuove puntate: ricordiamo che “The OA” ha debuttato per la prima volta sulla piattaforma nel dicembre del 2016.

Così come è avvenuto nella prima stagione, anche nella seconda la prima puntata riesce sin dai primi istanti ad attrarre l’attenzione dello spettatore, trascinandolo in un mondo metafisico caratterizzato da diverse dimensioni ed elementi fantastici e portandolo a sperimentare un’esperienza sensoriale davvero unica nel suo genere.

In questa stagione la protagonista Prairie si vedrà catapultata in un’altra dimensione, in una vita che non le appartiene ma sopratutto si ritroverà scollegata dalle vicende che caratterizzeranno le giornate di Betty e i quattro adolescenti Steve, Jesse, French e Buck, i quali invece saranno rimasti nella loro dimensione. In particolare, la loro fede verrà messa nuovamente in discussione dopo l’apparente morte dell’amica Prairie.

In questa nuova dimensione le vicende principali ruotano attorno a tre personaggi chiave: Prairie, il dottor Percy e l’investigatore Karim Washington. Quest’ultimo si vedrà a capo di un caso apparentemente banale e frequente nel suo campo: una ragazzina scomparsa. Tuttavia, come abbiamo già potuto vedere, nulla è lasciato al caso in questo programma, bensì ogni punto della trama alla fine si presenta collegato l’uno con l’altro.

D’altronde possiamo definire davvero unica questa serie tv mai vista prima sulla piattaforma Netflix, che riesce a trattare problematiche giovanili attuali e allo stesso tempo a far riflettere lo spettatore su argomenti di tipo filosofico e spirituale.

Tutto ciò viene poi coniugato ad elementi fantastici e surreali che si sovrappongono gli uni sugli altri nel corso della trama, fino a rendere difficile la distinzione di ciò che è reale da ciò che non lo è.

Insomma, questa seconda stagione non ha per nulla deluso, anzi ha rispettato le aspettative del pubblico, e forse ha suscitato ancora più stupore e curiosità, in special modo con il finale a sorpresa che lascia spazio ad una probabile 3° stagione… be’ cari lettori, come ci insegna questa serie, abbiate fede!

Laura Roccaro 3Bs

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