Tra Impressionismo e fotografia

Fin dall’800 la fotografia e l’arte procedono di pari passo, non solo perché si sviluppano nello stesso periodo, ma anche perché hanno lo stesso fine: l’utilizzo della luce per la realizzazione di un’immagine.

L’Impressionismo ha origine nell’800 a Parigi. Il vero impulso artistico si ha con le opere di Eugène Declaroix. La base culturale di tale movimento è costituito da formazioni culturali e artistiche differenti. L’innovazione dell’Impressionismo sta anche nel diverso modo di porsi in rapporto con la realtà, annullando, così, ogni forma di prospettiva geometrica e il disegno, abolendo i contrasti chiaroscurali tramite l’utilizzo dei colori puri.

Si cerca di cogliere l’attimo fuggente, le pennellate risultano date per veloci tocchi virgolati, per picchiettature, per trattini e macchiette con l’uso di colori puri ad eccezione del nero e del bianco, dando all’immagine poca fluidità.

Gli artisti prediligono l’arte en plein air, proprio perché non usano disegni preparatori, riuscendo a studiare dal vivo la luce e il paesaggio a loro circostante.

L’Impressionismo rappresenta la conquista più importante dell’arte ottocentesca, attraverso la rappresentazione del “vero”. Questa corrente artistica suscitò lo scandalo dei critici e del pubblico del tempo; lo stesso termine “impressionismo” fu dato da Louis Leroy con sarcasmo e con l’intenzionalità di criticare la corrente artistica.

La fotografia, così come l’Impressionismo, nasce negli anni di mezzo dell’800. Essa venne criticata da vari fronti, venendo definita come un’idiozia di massa e come un modo per sminuire il mondo, in modo globale, dell’arte; fu proprio Baudelaire ad affermare: “È sorta in questi deplorevoli giorni, una nuova industria che ha contribuito non poco a confermare nella sua fede la dappocaggine e a rovinare ciò che poteva restare di divino nello spirito francese. L’arte va di giorno in giorno perdendo il rispetto di stessa, si prosterna davanti alla realtà esteriore, e il pittore diventa sempre più incline a dipingere non già quello che sogna, ma quello che vede.”

Fra i primi artisti ad intraprendere la strada della fotografia ritroviamo Edgar Degas. È ben evidente come la fotografia abbia, infatti, saputo influenzare la vena artistica del pittore. La fotografia di Degas sembra collegarsi al Simbolismo, ovvero la corrente che si dichiarava avversa all’Impressionismo e alla fotografia. L’artista si avvicinò sempre di più alla fotografia nella la vecchiaia, durante la quale la vista iniziava a mancare, vedendola quasi come un luogo in cui isolarsi.

Donna con crisantemi
Donna con Crisantemi, Edgar Degas

Egli utilizzava la fotografia, non solo come uno svago, ma anche come un mezzo con il quale poteva risolvere alcune problematiche delle sue opere. Degli esempi concreti, nei quali Degas risolve i problemi della spazialità, possono ritrovarsi nelle opere “Bouderie” e ”Donna con crisantemi”: in quest’ultima è ancora più evidente come venga annullato il senso di spazialità prospettica.

Nicoletta Fichera, Giorgia Trigila 5G

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