Un no è sufficiente per salvare la propria vita

In occasione della giornata internazionale della donna, alcune tra le classi
frequentanti il Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “Orso Mario Corbino” hanno avuto l’opportunità di
prendere parte alla visione del film “Primadonna”, tenutasi al Cineteatro Vasquez
della città di Siracusa.
Attraverso fatti realmente accaduti nella vita di Franca Viola, colei che per
prima ha avuto il coraggio di opporsi al “matrimonio riparatore”, la regista
Marta Savina ha mostrato a tutti noi una spaccato di vita che, nonostante sia
ambientato nella Sicilia degli anni 60’, risulta purtroppo molto attuale.
L’animo tanto determinato quanto coraggioso di Franca Viola viene incarnato, nella rielaborazione cinematografica, da Lia Crimi, ventunenne appartenente ad una famiglia di sani principi. Lia
ama lavorare insieme al padre, che coltiva giornalmente il proprio terreno per sfamare la famiglia, ma, quando la madre le propone di restare in casa con lei per
svolgere le “mansioni da donna”, si rifiuta decisamente, 
mostrando quanto sia importante ascoltare il proprio cuore, piuttosto che
assecondare ciò che per gli altri è ritenuto “giusto”. Ma sarà un ragazzo,
Lorenzo Musicò, figlio del boss del paese, a cambiare drasticamente la felice
vita di una giovane e pura ragazza come Lia. Anche con piccoli ed
apparentemente innocui gesti, Lorenzo mostra a Lia il vero mostro che si
nasconde in lui, rapendola per portarla con sè in una sperduta abitazione di
campagna, violentandola e trattandola, così, come un oggetto privo di dignità.
Sarà la tenacia di Lia, che la condurrà, nonostante le molteplici vicissitudini
susseguitesi, a far valere il suo essere donna.
Oggi è grazie ad esempi di donne come lei che, malgrado sofferenze e timori, hanno saputo dire di “no” a tali
orrori, che abbiamo iniziato a lottare e, finalmente, a pretendere i nostri diritti.
È solo nel 1965 che, grazie a Franca Viola, è stata messa in discussione la possibilità, per gli
stupratori, di evitare la condanna sposando le proprie vittime. L’articolo 544 del Codice Penale, quello, cioè, che regolamentava il “matrimonio riparatore”, fu abolito il 05 settembre del 1981 e solo nel 1996 lo stupro diventerà un reato contro la persona e non più contro la  morale comune.

Franca Viola

Tante, davvero troppe le violenze, ancora oggi, a cui vengono sottoposte milioni di
donne sia dal punto di vista fisico che psicologico. Per quanto difficile, per quanto
umiliante possa essere, tutte noi dobbiamo avere il coraggio di far emergere
quella inestimabile forza che custodiamo nel nostro fragile cuore: non
possiamo lasciare che la vita venga annientata da un carnefice, che  è per
primo il mostro di se stesso.

                                                       Claudia Tretola e Vittoria Salerno II D

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