Una novità presente da oltre 4 secoli: la Pasqua ad Ispica

La rubrica di questa settimana si intitola “Novità in città e nel mondo”, ma siamo proprio sicuri che siano solo le novità a rendere attraente una città? Nella rubrica di oggi, infatti, andremo a parlare di una delle tradizioni di maggior rilievo nella cittadina di Ispica: stiamo parlando della Settimana Santa, che ogni anno attira in questo paesino turisti da tutte le parti d’Italia e del mondo.

Processione del Cristo Risorto della chiesa SS. Annunziata e la Madonna della chiesa Madre di San Bartolomeo

Le tradizioni legate alla Settimana Santa ad Ispica risalgono addirittura al 1600, quando contadini e benestanti si riunivano per celebrare la morte e la resurrezione del Signore. Prima di entrare nei dettagli di queste tradizioni, dobbiamo fare un passo indietro fino al 1693, quando un terremoto di magnitudo 7.3 distrusse più della metà della città di Ispica, all’epoca chiamata ancora Spaccaforno, costruita sopra la Cava d’Ispica. In questo terremoto non furono risparmiate neanche le due chiese protagoniste della Settimana Santa, la chiesa della SS. Annunziata e la chiesa della Madonna della Cava, di cui si conservano ancora i resti nella Cava d’Ispica. Secondo alcune leggende popolari, solo il simulacro del SS. Cristo flagellato alla Colonna si salvò miracolosamente da quel terremoto, mentre il simulacro del SS. Cristo con la Croce venne distrutto.

Le associazioni Don Bosco, Fazzoletti Rossi e le confraternite delle Chiese SS. Annunziata e Santa Maria Maggiore in processione verso la Chiesa SS. Annunziata durante il Venerdì Santo

Si iniziarono i lavori per ricostruire le case distrutte dal terremoto e si iniziò a pensare a dove costruire le due chiese. Per quanto riguarda la posizione della nuova chiesa del SS. Cristo flagellato alla Colonna si dice che il simulacro venne messo su un carretto trainato da un asinello, che iniziò a muoversi fino al punto dove sorge oggi la Chiesa di Santa Maria Maggiore; invece, per la nuova collocazione della chiesa della SS. Annunziata non si ha una certezza, a causa di diverse versioni presenti nella storia popolare della città.

“Saluto” delle chiese di Ispica al Cristo alla Croce durante la processione del Venerdì Santo

Ritornando alle tradizioni della Settimana Santa, che avvolgono la cittadina di Ispica, essendo anche molto antiche e radicate negli animi di tutti i cittadini, possiamo dire che esse sono tra le più sentite e apprezzate. Si parte con l’ultimo venerdì di quaresima, quando la chiesa della SS. Annunziata e i suoi confratelli portano in processione la Santa Spina, custodita in un’urna reliquiaria, che una leggenda narra essere un frammento della corona di spine di Gesù. Si passa, successivamente, alla Domenica delle Palme, con la rappresentazione dell’ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme osannato dai cittadini. Ormai entrati nel vivo della Settimana Santa, i devoti delle due chiese terminano gli ultimi preparativi per il Giovedì e il Venerdì Santo, i giorni più importanti per gli ispicesi.

I fedeli iniziano a raggiungere la Chiesa di Santa Maria Maggiore per l’apertura delle porte

Il Giovedì Santo inizia alle 04:00 con l’apertura delle porte della Chiesa di Santa Maria Maggiore, dietro le quali si assiste alla lunga attesa dei fedeli e dei devoti per poter andare a ringraziare il Cristo. Alle 11:00 il parroco della Chiesa svela il simulacro del Cristo flagellato alla Colonna, che inizia la discesa in mezzo ai fedeli per essere, poi, riposto nella navata centrale fino alle ore 18:00, quando il simulacro viene uscito dalla Chiesa per essere portato in giro per le vie della città. Non appena il Cristo alla Colonna rientra la notte nella Basilica, iniziano le celebrazioni al Cristo alla Croce nella Chiesa della SS. Annunziata e alle 6:00, non appena le porte della Chiesa vengono aperte, anche lì iniziano i ringraziamenti al Cristo fino alle 11, ora in cui viene svelato il simulacro, pronto per essere portato in spalla dai portatori in giro per la città alle 18 del Venerdì Santo. Il Sabato Santo sembra un giorno di quiete, ma molti non sanno che i fedeli stanno aspettando la mezzanotte per poter annunciare la Resurrezione del Signore, suonando le campane, che, fino a qualche ora prima, erano state legate per evitare che suonassero in questi giorni di lutto. Alle 12 in punto della Domenica di Pasqua, dalla Chiesa della SS. Annunziata esce festoso il simulacro del Cristo Risorto in trepida attesa nel rivedere sua madre, la Madonna della Chiesa Madre di San Bartolomeo. L’incontro avviene in Corso Garibaldi, dove in questi giorni si è tenuta una mostra fotografica, che ritraeva questi momenti di celebrazione della Settimana Santa nel corso degli anni. La sera della Domenica, il Cristo Risorto viene portato in giro per le vie della città per poter dare la benedizione a tutti i cittadini.

Attesa per il ringraziamento al Cristo flagellato alla Colonna

Nonostante queste tradizioni si leghino soprattutto alla religione cattolica, nella cittadina di Ispica tutti si sentono parte di questi momenti, indipendentemente dalla loro religione e dal loro credo.

Gaia Gennaro V As

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