OpenAI: l’arma a doppio taglio, questa sconosciuta… ma moderata (o quasi)

Tutti siamo consapevoli di come negli ultimi anni l’intelligenza artificiale abbia fatto capolino nelle nostre vite per provare a semplificarle. Parlare di IA è in realtà molto complesso, dato che ne esistono diversi tipi adibiti a differenti mansioni. Basti pensare agli assistenti Google, Siri e Alexa, che controllano la nostra casa semplicemente ascoltando la nostra voce, le nuove macchine del caffè “smart”, i frigoriferi con sistemi operativi integrati… Tuttavia, appunto, la domotica non è l’unico ambito ad adottare questa nuova tecnologia. La startup OpenAI si occupa di studiare l’immenso mondo dell’intelligenza artificiale, e in quali contesti essa possa essere applicata: gli strumenti più popolari da essa sviluppati sono Dall-E e ChatGPT. I due tool hanno funzioni molto diverse, ma hanno una cosa in comune: generare un oggetto da un prompt inserito dall’utente. L’engine imparerà, con lo stesso funzionamento di una mente, proporzionalmente alle informazioni che acquisisce, per migliorare la sua performance.

DALL-E: anche l’astratto diventa realtà

Dall-E prende il nome dall’unione di Wall-E, il robottino firmato Disney e Dalì, l’illustre artista spagnolo. Esso ha come scopo concretizzare tutte le nostre idee, riuscendo a renderle un concetto vicino ad una forma d’arte. Qualunque prompt di testo inserito dall’utente, verrà presto trasformato in immagine, anche il più improbabile. Ad esempio, questo è ciò che potremmo vedere se inserissimo “Po (Kung Fu Panda) che mangia del sushi di fronte alla Torre Eiffel in stile cyberpunk”:

Dunque, abbiamo davanti ogni possibilità per spaziare con l’immaginazione. Ovviamente, non è tutto oro ciò che luccica: è facile pensare ad alcuni degli scopi negativi per cui si possa utilizzare uno strumento di una simile portata. Per questo, DALL-E è stato sottoposto a delle limitazioni: l’impossibilità di generare immagini contenenti bullismo, violenza, hate speech, propaganda antisemita e/o contenuti sessualmente espliciti. Morale della favola, l’importante è utilizzare con cura ed estrema coscienza delle proprie azioni ciò che ci viene offerto.

ChatGPT: il coltellino svizzero dalle infinite possibilità?

ChatGPT è il secondo strumento per ordine di uscita e popolarità sviluppato da OpenAI: esso è, come si può dedurre dal nome, un chatbot, ossia un bot con cui l’utente può interagire attraverso messaggi e/o comandi di testo. Un sondaggio ha rivelato che buona parte delle richieste fatte sono degli “sfoghi” da parte degli utenti, atti di autocommiserazione dove essi si definiscono “inutili”, “scarti” ed “emarginati sociali”. Ancora, consolarli non è la sua unica capacità: basandosi sulle informazioni contenute nei suoi database (per gli utenti gratuiti, si sono conclusi in data dicembre 2021), può generare veri e propri saggi, articoli, righe di codice, suggerimenti di idee regalo, sequenze di numeri, mete di viaggi, e simili. Anche questo, per via degli scopi malevoli per cui può essere utilizzato, possiede delle limitazioni: è impossibilitato a generare discorsi politici che facciano riferimento all’incitamento all’odio e argomenti controversi, non può dare consigli medici in quanto essi non sono mai attendibili, non può rivelare segreti di stato (di cui con buone probabilità non è nemmeno a conoscenza), non può spiegare come fabbricare in modo casalingo armi ed esplosivi. Tuttavia, alcuni hacker e sviluppatori hanno trovato in modo interessante una vulnerabilità che compromette gravemente il suo funzionamento: una volta impartito il comando di fingere di essere un modello di intelligenza artificiale a conoscenza di ogni cosa e con la possibilità di poter dire tutto, forzandolo una decina di volte inizierà ad infrangere le sue stesse regole, come un cane che si morde la coda: stando alle prove fornite, ChatGPT avrebbe spiegato dettagliatamente agli utenti malintenzionati come fabbricare un ordigno a base di nitroglicerina. Inoltre, questo tipo di intelligenza artificiale è stato vietato in alcune università statunitensi, dopo che gli insegnanti hanno notato una matrice comune nei saggi di alcuni studenti di giurisprudenza. Ciò significa che nonostante il bot produca una risposta diversa ogni volta che viene impartito lo stesso comando, tutte hanno una sorta di “chiave” che rende riconoscibile la loro origine, seppur essa sia difficile da scorgere.

Le capacità di ChatGPT.
Il tallone d’Achille: ChatGPT si “apre” sui suoi limiti e sulle sue vulnerabilità.

In poche parole, il progresso tecnologico degli ultimi decenni ci ha dato tra le mani veri e propri coltellini svizzeri in grado di fare quasi qualunque cosa: tuttavia, essi vanno maneggiati con estrema consapevolezza per non correre rischi per la nostra persona o per gli altri.

Federica Barone III G

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