“Orgoglio e Pregiudizio”: tra romanzo e film

Orgoglio e Pregiudizio, film prodotto nel 2005 da Joe Wright, è tratto dal romanzo più celebre di Jane Austen, famosa scrittrice britannica, scritto nel 1813.

*allerta spoiler*

Ci troviamo in Inghilterra, alla fine del Settecento: l’arrivo di uno scapolo in città sconvolge la vita della famiglia Bennet.

Charles Bingley è accompagnato dalla sorella e dal misterioso signor Darcy. Bingley si innamora di Jane, la primogenita Bennet, venendo ricambiato. L’opposto accade tra Darcy ed Elizabeth Bennet: dato che lui la definisce “graziosa, ma non abbastanza bella da tentarmi”, Elizabeth, disgustata dall’uomo, inizia a provare antipatia verso di lui, capendo che egli è una persona molto orgogliosa.

In città arriverà, poi, il reggimento degli ufficiali del nord, principale interesse per le minori delle Bennet. Nello stesso periodo la famiglia Bennet conosce Wickham, un affascinante ufficiale dell’esercito che racconta di essere stato privato dell’eredità e trattato molto crudelmente da Darcy; il racconto inasprisce l’opinione che Elizabeth ha di Darcy. La vita dei Bennet verrà ulteriormente scossa dall’arrivo del signor Collins, un lontano cugino, intenzionato a sposare Elizabeth; ella, però, lo rifiuta, dato che è convinta che si sposerà solo per amore.

Al ballo, che si terrà alla residenza di Bingley, Darcy chiede ad Elizabeth di danzare con lui; durante le danze, Elizabeth rivela all’uomo di non saper decifrare il suo carattere, poiché estremamente intrigante e contorto; proprio per questo è confusa su di lui.

Caroline Bingley, avendo notato l’interesse del fratello e dell’amico verso le maggiori Bennet, decide di tornare a Londra, portando gli uomini con sè.

Jane è distrutta dalla partenza del suo amato, al contrario della sorella, la quale non sente la mancanza di Darcy.

Mesi dopo, il signor Collins, ormai sposato con la migliore amica di Elizabeth, invita quest’ultima a trascorrere alcuni giorni nella loro dimora.

Lizzie si reca, insieme ai due sposi, a fare visita a Lady Catherine de Bourgh, importante figura di riferimento per Collins.

Durante la visita, Elizabeth incontra Darcy, nipote della dama. Ella scopre che, in realtà, anche Darcy aveva contribuito all’allontanamento di Bingley: la rabbia che prova è tanta e, proprio per questo, scappa, ma Darcy la segue, dichiarandole il proprio amore. Elizabeth non è, però, disposta ad ascoltarlo: gli rinfaccia, quindi, le sue cattive azioni, costringendo, così, Darcy ad andare via.

Tempo dopo, gli zii di Elizabeth la invitano a fare una passeggiata nel Derbyshire. Ella  accetta, per evitare di pensare a Darcy, dato che nelle ultime settimane sentiva la sua mancanza, nonostante non volesse ammetterlo a se stessa. Durante la gita gli zii si recano a Pemberley, la villa in cui risiede il signor Darcy. Durante la visita, Elizabeth nota una statua dell’uomo: resta incantata a guardarla, capendo, così, di provare dei sentimenti per lui. 

La ragazza entra in casa e, curiosando nelle stanze, ode una melodia al pianoforte: la segue e si ritrova davanti alla porta della stanza di Georgiana, sorella minore di Darcy, che si trova in compagnia di quest’ultimo , il quale si accorge della presenza della giovane. 

Parlano per diverso tempo: lui è molto dolce nei confronti della ragazza, ma nell’aria c’è comunque imbarazzo, causato dalla discussione tra i due nelle settimane precedenti. La serenità, però, è interrotta da una pessima notizia: Lydia, sorella di Elizabeth, è scappata con Wickham e non si sa se lui abbia intenzione di sposarla o meno. Elizabeth, nell’emozione del momento, racconta tutto a Darcy, che, all’insaputa di tutti,  riesce a trovarli e a combinare il matrimonio, saldando i debiti di Wickham e pagandolo profumatamente.

Successivamente la famiglia Bennet viene informata del ritorno del signor Bingley in paese, che si recherà, in compagnia del suo migliore amico, nella tenuta Bennet; egli si dichiara a Jane e le chiede di sposarla, ottenendo un “sì” come risposta.

All’alba di un nuovo giorno, Darcy ed Elizabeth si incontrano per caso: egli le chiede se i suoi sentimenti d’indifferenza siano mutati e, se così non fosse, il giovane le sarebbe stato lontano per sempre; ma se, invece, i sentimenti fossero mutati, non avrebbe potuto trattenere a lungo ciò che provava: “Mi avete stregato anima e corpo e vi amo, vi amo, vi amo. E d’ora in poi non voglio più separarmi da voi”. I due innamorati si abbracciano. 

Il padre, dopo essersi accertato che Elizabeth sia veramente innamorata, concede a Darcy la propria benedizione per sposare la figlia.

Personalmente credo che “Orgoglio e Pregiudizio” debba essere letto (o visto, per i pigri che non hanno voglia di leggere!) almeno una volta nella vita. 

Sono del parere che il film sia stato fatto bene, anche se, ovviamente, come in ogni produzione cinematografica ispirata ad un film, alcune scene sono state eliminate; sono consapevole che ad alcuni il film potrebbe risultare noioso, a causa della lentezza delle scene, ma sono del parere che il regista sia stato in grado di attingere le scene più importanti del romanzo, per poi renderle sotto forma di scene di un film, che ci offre la perfetta visione della vita di fine Settecento.

Ecco le principali differenze, che ho notato, tra romanzo e il film, ovvero particolari presenti nel testo e non nel rifacimento cinematografico:

  • l’assenza nel film di Mr. e Mrs. Hurst;
  • nel periodo in cui Elizabeth si trova a casa dei Collins fa spesso e volentieri delle passeggiate, e Darcy, dopo averlo scoperto, cerca di incontrarla più volte;
  • dopo la dichiarazione di Darcy, Elizabeth per evitare di incontrarlo, non va più a passeggiare nel solito luogo, per non rischiare di incontrarlo;
  • quando Elizabeth fa visita alla tenuta di Darcy, non vede l’uomo insieme alla sorella, bensì quando è intenta ad osservare l’abitazione ed è in quel momento che arriva Darcy;
  •  il romanzo si conclude con il racconto dei rapporti fra le sorelle dopo i matrimoni di Jane ed Elizabeth, mentre il film si conclude con una citazione del signor Bennet: “Se mai dovesse arrivare un giovane per Mary o per Kitty mandatelo subito qui. Perché sono in vena”.

Spero di avervi incuriosito, anche se ci sarebbe molto altro da dire, ma per scoprirlo basta soltanto leggere qualche pagina.

Questo romanzo è riuscito a catapultarmi in un’epoca totalmente diversa da quella in cui viviamo oggi, epoca in cui non tutti avevano la possibilità di trovare il “vero amore”, perché il matrimonio era una questione d’affari, e in cui i piccoli gesti, come un abbraccio, erano estremamente significativi.

Jane Austen ci fa comprendere che l’orgoglio e i pregiudizi sono da sempre stati compagni di vita dell’uomo e che sta proprio all’uomo capire quando essi debbano essere messi da parte, accettando ciò che realmente si prova e abbandonando quelli che sarebbero solo ostacoli per il raggiungimento della propria felicità.

                                                                                                                Giorgia D’Anna I D

You may also like...