Diario di bordo: meta Firenze.

Il 21 luglio di quest’anno ho compiuto diciotto anni e, grazie alla disponibilità dei miei genitori, ho avuto l’opportunità di realizzare un mio desiderio: partire autonomamente con Emanuele, il mio fidanzato.

Il viaggio è durato una settimana e la prima meta raggiunta è stata Firenze. Desideravo, ormai da tempo, visitare questa città. Ero affascinata dal Duomo, dalla Cupola del Brunelleschi, dal tramonto sul Ponte Vecchio, dal Campanile di Giotto, dalla Galleria degli Uffizi, dalla sua antica tradizione letteraria, dalla sua squisita fiorentina. Così ho deciso di renderla protagonista di un’esperienza memorabile, con una persona meravigliosa accanto.

Siamo arrivati all’aereoporto di Firenze alle 17:00 del primo Agosto. Il volo è stato tranquillo, vedere il paesaggio circostante, dall’alto, attraverso un piccolo finestrino, è stato affascinante e suggestivo.

Nell’articolo, non riporterò ogni monumento visitato, ma quelli che ritengo essere i più importanti e significativi per me. Inoltre, le foto presenti sono state scattate da me ed Emanuele.

La prima tappa è stata l’Antico vinaio, un luogo che avevo scoperto tramite un video su TikTok, conosciuto per essere la più antica salumeria a Firenze. La cosa divertente, di cui noi non eravamo a conoscenza, era che, i lavoratori del luogo, erano tutti siciliani: c’erano un ragazzo di Catania, un altro di Siracusa. Ci siamo sentiti a casa ed eravamo soddisfatti della cena, le focacce erano di ottima qualità.

La seconda tappa è stata, invece, il Duomo, una lunga passeggiata nel centro storico, ammirando le sue bellezze. Fra queste, avevamo deciso di visitare, in maniera più dettagliata, il Campanile di Giotto e la Cupola del Brunelleschi. Purtroppo, non siamo riusciti a salire al di sopra della Cupola, perché i biglietti erano sold-out fino a Settembre. Che sfortuna! Sicuramente, torneremo a Firenze per questo.

Il campanile di Giotto, invece, avendo acquistato in anticipo il Giotto pass, lo abbiamo visitato. Dall’esterno, era visibilmente alto, un po’ ansiogeno per coloro che soffrono l’altezza. Ma, la cosa che più poteva incutere “timore”, era sicuramente la distanza minima fra le pareti che circondavano i gradini, per salire in cima. Il sollievo, però, c’era, in quanto, dopo aver salito un certo numero di gradini, era presente un piano all’aperto, in cui era possibile vedere Firenze dall’alto. Un’esperienza imperdibile, nonostante lo spazio molto stretto. Lo consiglio vivamente.

Un’altra tappa per me fondamentale, essendo innamorata della letteratura, è stata la casa di Dante.
Dante, come sappiamo, era un fiorentino che, a causa del suo schieramento politico, venne esiliato e morì a Ravenna. I fiorentini, qualche secolo dopo la sua morte, cominciarono a rimpiangere la sua bravura letteraria e poetica, chiedendo più e più volte ai ravennati di restituire le sue spoglie, in quanto fiorentino. Ma essi, dal momento che i fiorentini in vita non lo riconobbero mai come uno dei pilastri della letteratura del tempo, non vollero farlo.
Personalmente, sono d’accordo con il pensiero dei ravennati.
Nonostante il corpo del Poeta fosse sepolto a Ravenna, egli a Firenze aveva trascorso gran parte della sua vita, i suoi anni migliori. Per questa ragione, a Firenze è presente un museo, chiamato Casa di Dante, che ricorda l’autore nel luogo in cui visse e scrisse le sue opere maggiori.

Il Museo Casa di Dante, in realtà, non ha rispecchiato esattamente le mie aspettative.
La casa ha tre piani: nel primo, sono presenti le notizie biografiche essenziali di Dante, posizionate al di sopra di una linea temporale; nel secondo, è presente la camera da letto di Dante, in una riproduzione probabilmente non del tutto veritiera, formata da un letto in legno e una scrivania; nel terzo, sono presenti degli strumenti digitali, quali, ad esempio, un libro multimediale, che legge i canti più conosciuti e celebri della Divina Commedia.
Non ha pienamente soddisfatto le mie aspettative perché, dal mio punto di vista, la storia di Dante può  essere raccontata in modo più coinvolgente, interessante e dinamico.

Infine, voglio raccontare l’esilarante momento in cui, il mio fidanzato ha chiesto alla cameriera di un ristorante eccellente di cuocere leggermente di più la sua fiorentina. È stato scherzosamente insultato, in quanto, secondo la tradizione culinaria fiorentina, la carne in questione o si serve in quel modo, oppure non si serve. Alla fine, era buonissima, proprio come diceva quella simpatica signora.

In conclusione, è stata un’esperienza meravigliosa, che mi ha arricchita dal punto di vista culturale, in quanto ho conosciuto e apprezzato monumenti meravigliosi e, dal punto di vista relazionale, perché sono felice del fatto che, in futuro, ricorderò questa vacanza, assieme al mio fidanzato.

Alessandra D’Amico VB

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